Fridays for Future Casteddu e Ultima Generazione Sardegna il 19 aprile sfileranno in corteo a Cagliari per il Global Climate Strike, la mobilitazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti del cambiamento climatico nata nel 2018 e che, attualmente, coinvolge oltre 7500 città in tutto il mondo, con più di 14 milioni di manifestanti che si battono per la “giustizia ambientale”.
L’evento a Cagliari
La manifestazione “Contra a su desertu fòssile”, si terrà il 19 aprile a Cagliari e partirà alle 16.30 dal Consiglio Regionale in via Roma e si concluderà con un’Assemblea Popolare sul tema della siccità in Piazza Yenne, proprio sotto la statua di Carlo Felice. Obiettivo di questa marcia la sensibilizzazione sulla crisi idrica e climatica che affligge la Sardegna, così come la Sicilia, la Catalogna e il resto del Mediterraneo.
L’emergenza ha raggiunto livelli di massima allerta: in Ogliastra e nelle Baronie si prevede il razionamento dell’acqua e anche il Sud Sardegna non è da meno, con il Lago Mulargia ai minimi storici per quanto riguarda la portata di acqua.
“La situazione richiede un’immediata azione governativa volta a ridurre sia le perdite idriche che le emissioni da gas climalteranti, oltre a riparare i danni presenti e futuri. Le istituzioni devono intervenire per mitigare gli effetti della crisi climatica. Allo stesso tempo, devono lavorare per la drastica riduzione dei combustibili fossili nell’isola, promuovendo il phase out del carbone entro il prossimo anno, elaborando un piano di chiusura della raffineria di Sarroch e interrompendo ogni progetto di ulteriore metanizzazione – si legge nel comunicato di Fridays for Future – Le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Pichetto Fratin, riguardo al ritardo nel “phase out” dal carbone in Sardegna al 2028, sono inaccettabili. In momenti di emergenza, è fondamentale agire tempestivamente per risolvere il problema alla radice anziché rimandare una soluzione che non si vuole prendere per non intaccare i privilegi degli industriali“.
Fridays for Future Sardegna e Ultima Generazione Sardegna, per questo motivo, chiedono al Governo italiano l’istituzione di un Fondo Riparazione preventivo, permanente e partecipato, da prevedere annualmente nel bilancio dello Stato, per affrontare le conseguenze devastanti di siccità, incendi, alluvioni e altri eventi climatici sempre più frequenti, in particolare nelle Isole. Per le due associazioni, i soldi per costituire questo fondo dovrebbero “essere ottenuti attraverso l’eliminazione dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD), la tassazioni degli extra-profitti delle compagnie fossili, il taglio di stipendi premi e benefit ai loro manager, delle enormi spese della politica e delle sempre più ingenti spese militari”.
L’appello alle istituzioni sarde
Le associazioni promotrici della manifestazione del 19 aprile, si appellano ora alla neoeletta Giunta Regionale in quanto ritengono che la crisi climatica e idrica in corso siano un’urgenza impellente da inserire nell’agenda politica dell’Isola. Sarebbero svariati gli interventi da compiere ma, per le due associazioni, si potrebbe partire: mettendo argine alle perdite di acqua nelle reti idriche (si sprecano circa 129,2 milioni di metri cubi d’acqua) e attivando processi partecipativi con le comunità per decidere la localizzazione e la potenza degli impianti rinnovabili, puntando in primis sull’autoconsumo e le Comunità Energetiche Rinnovabili.
Giulia Lecis