Le nuove regole sul “redditometro”

Le nuove regole sul “redditometro”

Il 7 maggio 2024 il viceministro dell`Economia Maurizio Leo ha firmato un decreto ministeriale con cui si introducono nuove regole per il cosiddetto “redditometro”, un vecchio strumento che usava l`Agenzia delle Entrate per comparare le spese di un contribuente con il suo reddito dichiarato, e utilizzarlo come spunto per individuare eventuali somme evase nel caso i due valori non fossero coerenti .

Il decreto è stato pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale ma era atteso da anni, perché il redditometro era stato introdotto per la prima volta nel 2013 e poi sospeso nel 2018 con il “decreto Dignità”,  perché si attendeva un decreto ministeriale che indicasse criteri più precisi per effettuare i controlli sulle spese e nel frattempo più volte la Corte dei Conti aveva osservato come l`Agenzia avesse poteri limitati senza questo strumento, che infatti aveva avuto risultati assai limitati.

Con il nuovo decreto il governo ha quindi introdotto nuove regole, facendo tornare operativo il redditometro e creando qualche problema politico ai partiti della maggioranza, presi dalla campagna elettorale per le elezioni europee di giugno: Lega e Forza Italia hanno già fatto capire che il decreto è arrivato un po` a sorpresa, e di essere contrari.

Il redditometro rientra tra gli strumenti che in gergo si chiamano di “accertamento sintetico”, perché permettono all`Agenzia delle Entrate di presumere il reddito reale di un contribuente a partire da alcuni indicatori a sua disposizione, tra cui appunto le spese che vengono rilevate dalle banche dati a cui può accedere legalmente: per esempio acquisti di immobili e di automobili, pagamento di rette scolastiche, oppure tutte le altre spese dichiarate, cioè presenti nella dichiarazione dei redditi. È uno strumento ritenuto molto utile dagli esperti per combattere l`evasione fiscale, ma che da sempre si scontra con evidenti limiti imposti dalle norme sulla privacy.

Il nuovo decreto ministeriale introduce 56 voci specifiche di spesa che l`Agenzia può tracciare, tra cui quelle per l`abbigliamento, i generi alimentari, il costo del mutuo o dell`affitto, le bollette, le spese per i mezzi di trasporto di proprietà o il pagamento di alberghi e ristoranti.

Se grazie al redditometro verrà individuato uno scostamento superiore al 20 per cento tra il reddito dichiarato e le spese rilevate l`Agenzia delle Entrate potrebbe procedere con ulteriori accertamenti.

Anche se il decreto era atteso da tempo, le nuove regole hanno creato una certa agitazione tra le forze di maggioranza in vista del voto europeo dell`8 e del 9 giugno prossimi;  La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è anche leader di Fratelli d`Italia di cui il viceministro Leo fa parte, ha risposto mercoledì che «mai nessun “grande fratello fiscale” sarà introdotto da questo governo» e di essere sempre stata contraria al redditometro, prendendo così le distanze dalla misura.

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