Il Premierato, la Meloni e la…coerenza

Il Premierato, la Meloni e la…coerenza

Da qualche tempo si parla del Premierato della Meloni, la quale dice che vuole il Premierato perché siano i cittadini a scegliere da chi vogliono essere governati.

Non vuole più presidenti del Consiglio calati dall’alto. Ce l’ha con Napolitano (buon’anima) e col fratello di Pier Santi Mattarella (ancora in vita).

Il primo ha rifilato agli italiani il prof. Monti, noto per…”tante cose”; il secondo ha rifilato agli italiani Draghistan. De che’, ancora non si è capito.

Monti ci ha lasciato la legge Fornero, per dire. Draghistan ci ha lasciato…, ci ha lasciato…, ahh sì, il…Green pass, e altre cose…“del genere”.

Ma tornando alla Meloni, non entro neanche nel merito del disegno di legge sul premierato: entro invece nel merito del concetto di coerenza.

Vorrei dire alla Meloni: visto che vuole che siano i cittadini a decidere chi ci governa, perché non fa un Decreto-legge (uno dei tanti), e non cancella quello scempio di democrazia delle liste bloccate?

A suo tempo la Corte Costituzionale, pur interpellata in merito, non ebbe il coraggio di cassare la legge elettorale (palesemente incostituzionale) del listino bloccato.

La domanda sorge spontanea: ma com’è che noi cittadini, col Premierato potremmo scegliere (in ipotesi) direttamente il Premier, e non i componenti (com’è ora) del Parlamento?

Per la serie, la coerenza, questa sconosciuta.

Massimo Piccolo

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