Il partito dei sindaci

Il partito dei sindaci

I giorni 8 e 9 giugno 2024 noi Italiani abbiamo partecipato alle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, del consiglio regionale del Piemonte e dei consigli comunali di 3.698 comuni, di cui 29 comuni capoluogo e 6 capoluogo di regione (Firenze, Bari, Cagliari, Perugia, Potenza e Campobasso). Nei 29 capoluoghi i partiti di centrosinistra alleati con il Movimento 5 Stelle hanno eletto otto sindaci, mentre il centrosinistra da solo ne ha eletti due, mentre la coalizione di centrodestra ne ha eletti sei. In 13 comuni capoluogo nessun candidato ha ottenuto il 50 per cento più uno dei voti e per questo sarà necessario il ballottaggio tra i due più votati il 23 e 24 giugno 2024.

Con la conferma della regione Piemonte al centrodestra (Presidente Alberto Cirio), la coalizione mantiene il potere in 14 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto; mentre il centrosinistra governa in 6 regioni: Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Toscana e Valle d’Aosta.

Il cosiddetto partito dei sindaci, cresciuto in ANCI e le nuove leve trainano la crescita del consenso del partito democratico nei territori comunali e provinciali, anche perchè per i Municipi si esprime il consenso al candidato primo cittadino e alla sua eventuale squadra in giunta, indipendentemente dall’appartenenza; se il candidato non è considerato all’altezza del ruolo, nessuno lo vota. Ergo, la questione riguarda proprio la classe dirigente espressa da Fratelli d’Italia sui territori, che non attrae consenso e la crescita del partito sul territorio non può ricadere solo sul volto e sul forte traino elettorale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

 

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