Nei giorni scorsi, come è ormai noto, alle olimpiadi francesi 2024, la pugile italiana Angela Carini è stata “battuta” da una avversaria algerina, Imane Khelif.
La Carini, dopo nemmeno un minuto di incontro, ha avuto modo di incassare un paio di pugni stile Rocky Balboa (Silvester Stallone), che le hanno addirittura fatto spostare la protezione, e quindi si è fermata un attimo al proprio angolo per farsi sistemare il “caschetto protettivo”.
Attimo fatale, perché, la ragazza si è resa conto che non poteva reggere i micidiali pugni della sua avversaria, che, come la Carini ha detto in una intervista, le ricordavano i pugni di altri atleti maschi con i quali si allenava.
E fin qui, dovrebbe essere una notizia di routine, delle tante gare che si sono svolte e si svolgono in questi giorni a Parigi.
Il caso ha voluto però, che la pugile italiana si dovesse confrontare con una avversaria, della quale nessuno pare conoscere la sua identità di genere.
Inizialmente si disse che il Cio aveva accertato che i livelli di testosterone della algerina, erano compatibili con il genere femminile, e quindi la Khelif poteva gareggiare nel “ramo” donne.
Poi si disse che siccome l’algerina nel passaporto aveva riportato, come genere, genere femminile: e quindi per il Cio (comitato olimpico internazionale) andava bene così. Chi erano costoro per entrare nella privacy della pugile algerina?
Apriti cielo, in merito a questo episodio si sono scatenati gli eventi. Vi risparmio la vulgata pro e contro. I politici si sono buttati a pesce, gli opinionisti “spiaggiati” nei talk show, idem con patate, e gli esperti?
Ebbene in diverse trasmissioni i “bravi giornalisti” hanno cercato in tutti i modi di farsi spiegare dagli “esperti” se questa atleta algerina fosse maschio o femmina.
Ebbene, non ci crederete, ma sono stato testimone ocular/televisivo, di una incredibile serie di supercazzole, dove alla fine nessuno, dico nessun “esperto”, chiariva come stavano le cose.
Questa cosa mi ha ricordato altri tipi di esperti o sedicenti tali, che nel periodo folle del covid, appena gli chiedevi di precisare ed illustrare la differenziazione fra una influenza normale ed il Covid: partivano per la tangente e iniziavano una supercazzola, che non portava mai da nessuna parte.
Per la cronaca: COVID-19 è l’acronimo di Co (corona); Vi (virus); D (‘disease’, malattia) e 19 (l’anno di identificazione del virus). Ergo, il covid é la denominazione della malattia, non é un virus. E’ semplicemente l’evoluzione infiammatoria delle vie aeree, conosciuta universalmente come “influenza” di stagione, che segue il virus influenzale della famiglia della Sars che ogni anno compare fisiologicamente nel mondo, e che fa appunto ammalare d’influenza (il c.d. Covid).
Comunque vorrei spezzare una lancia a favore della Meloni (ora mi diranno che sono meloniano).
Infatti la nostra presidente del consiglio ha fatto presente che se tu fai incontrare un ex uomo, strutturato come un uomo, con una donna “normale” (ah! La normalità!) stai facendo una discriminazione al contrario. Non mi soffermo a spiegarlo, so che siete “saggi” e quindi capite bene di che si stratta.
Aggiungo io, che se vuoi far gareggiare nello sport un ex uomo con una donna normale, non puoi farlo/la in gare dove la forza fisica la fa da padrona: fallo/lla gareggiare nelle gare di…”scopone scientifico”, o affini. Ovvero dove la forza fisica non la fa da padrona. Mi pare una osservazione elementare.
Come dice una nota pubblicità: “Non ci vuole mica Einstein!”.
Massimo Piccolo