Le elezioni politiche in Occidente? Un optional.

Le elezioni politiche in Occidente? Un optional.

 

In Turingia e in Sassonia (Germania), si sono tenute le elezioni e il “popolo” ha premiato il partito di Alternative für Deutschland (AfD), che è andato oltre il 30 per cento, e i rossobruni di Sahra Wagenknecht (Bsw), da zero al 15 per cento. Entrambi all’opposizione del governo.

Nei mesi scorsi in Francia, idem. Nel senso che il famoso “popolo”, ha votato in massa la Le Pen, e il “campo largo” transalpino (nuovo fronte popolare), per non fare appunto vincere la Le Pen. Entrambi all’opposizione di Macron.

Risultato. In Germania si è aperto subito un fuoco di sbarramento per non ammettere a governare afd e bsw, in quanto “destre estreme” (a prescindere da quello che dicono, o proprio per quello), e in Francia Macron non sa che pesci pigliare, visto che non vuole incaricare “qualcuno di sinistra”.

E sapete perché? L’ha detto lui medesimo, tomo tomo, cacchio cacchio: perché “Se nomino la Castets (Lucie Castets, progressista, ndr) lei abrogherà la riforma delle pensioni e aumenterà il salario minimo a 1.600 euro”. Oddio! Orrore! Verrebbe da dire: Embé! Il “popolo” ha votato così e si deve rispettare il voto. O no? No.

Come nelle elezioni tedesche di cui sopra, in Occidente (buono e democratico per definizione), spesso chi governa, oggettivamente va contro la volontà del popolo di cambiare, e a favore non certo del buon senso (vedi folle guerra ucraina); e si fa di tutto per ostracizzare i partiti premiati dal popolo medesimo.

E ciò senza remore e in tutti i modi possibili. In Italia, per esempio, nel 2011, con delle accorte manovre finanziarie, si defenestrò un governo legittimo voluto dal popolo (che non voleva rispondere ad altri che al popolo), di cui alle precedenti elezioni politiche, e la buonanima (diciamo) di Napolitano (“il comunista preferito”  – cito – dai cow-boy americani), ci infiocchettò il Sig. Monti (per favore non dite che sono berlusconiano… Questa è ormai storia).

Ora, io non ce l’ho con Monti o Napolitano (riposi in pace). Ce l’ho con i parlamentari che, a tacer d’altro, non avendo sufficienti “cabasisi”, hanno votato (siamo pur sempre una Repubblica parlamentare) la fiducia a Monti, e poi nel 2021 a draghistan (stesso copione).

La domanda sorge spontanea: ma questi governi che vanno contro la volontà del popolo, allora a chi rispondono? Come diceva Lucio Battisti in una sua canzone (“Con il nastro rosa”): “Lo scopriremo solo vivendo”. Forse.

Massimo Piccolo

 

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