Ad ogni piè sospinto, nei vari chiacchiericci mass mediatici, non ci si riesce a capacitare del perché nei sondaggi la percentuale della Meloni non “cala” mai, e del caso, li aumenta pure (oggi è al 30%). Col permesso della Corte, mi permetto suggerire un modesto: “Il Re è nudo”.
Mi spiego meglio. Negli ultimi 30 anni hanno governato un po’ tutti. In primis il centrodestra (i vari governi Berlusconi), poi il Centrosinistra (con i vari governi Prodi, Letta, Renzi, Gentiloni), poi i governi M5S, sia con Lega che col PD, ed infine, dulcis in fundo (si fa per dire), ossia in ultimo: il governo tecnico del “Migliore” per definizione, cioè Draghistan (in principio fu Monti).
Durante un momento di…“transizione politica”, la Meloni si staccò da Berlusconi (Popolo delle libertà, che comprendeva pure Alleanza Nazionale) perché non voleva fare le primarie. E si inventò (2012) il partito “Fratelli d’Italia”, insieme a La Russa e Crosetto.
Dal 2012, quindi, Fratelli d’Italia sparava a palle incatenate contro ogni Governo che si trovava sulla strada (Ti piace vincere facile, eh!).
La conseguenza fu, che gli italiani, dopo aver creduto ai 5S, sia in versione 5S-Lega che in versione 5S-Pd. E visto che detti partiti, gettarono la maschera votando la fiducia a Draghistan: La Meloni si trovò davanti un’autostrada politico/elettorale, essendo l’unico partito che rimase all’opposizione.
Ergo, alle prime elezioni politiche disponibili, come fu per i 5S nel 2013 (26%) e meglio ancora nel 2018 (33%), Fratelli d’Italia nel 2022 sfondò ed andò al governo (26%).
Detto questo. In Parlamento adesso non è rimasto più nessun partito, come dire: “vergine” e con la “schiena dritta”. E quindi l’elettorato non può andare più da nessuna parte. L’elettorato italiano si trova ad avere già provato tutti i Partiti esistenti, ma che hanno tradito le promesse elettorali.
Siamo praticamente in un vicolo cieco, e quindi l’elettore si tiene il Partito che ha meno tradito le promesse elettorali. Inoltre l’elettore italiano ha realizzato che chiunque vada al Governo, non conta niente, in quanto le leve del comando non stanno a Palazzo Chigi, ma a Bruxelles e Washington, e nelle loro retrostanti lobby dei “poteri forti”.
Per cambiare qualcosa ci vorrebbe il possesso di solidi “cabasisi”, e sprezzo del pericolo (personale), dei quali però, al momento, la classe dirigente politica italiana (ma pure tutta quella occidentale) ne appare sprovvista: “ Primum vivere, deinde philosophari ”.
Non dimentichiamoci, che la tanto vituperata Prima Repubblica, aveva una classe dirigente politica che sapeva dire di no ai cow-boy, e che faceva da interlocutore privilegiato con il Medio Oriente.
Dove per cow-boy parliamo, per esempio, di un certo Henry Kissinger, morto a 100 anni e tanti danni fa, il quale disse ad Aldo Moro (un gigante della politica) di non fare alleanze con il Partito comunista italiano (Ei fu), poiché la sua stessa sicurezza personale sarebbe stata in pericolo. Infatti Moro nel 1978, nonostante le famose “convergenze parallele” fu rapito e ucciso.
Massimo Piccolo