In Commissione Covid, in Parlamento, martedì scorso 19 novembre, si è audito un sindacato di polizia: “OSA Polizia” (Organizzazione sindacale autonoma Polizia).
Il rappresentante della stessa, Antonio Porto, ha fatto delle dichiarazioni che, per la loro portata, dovrebbero essere nelle prime pagine dei giornali. Ma siccome viviamo nel “pensiero unico” di orwelliana memoria, allora, semplicemente non se ne parla.
Ciò, perché ormai il giornalismo, che per definizione dovrebbe essere il cane da guardia del popolo, è diventato il cane da guardia del potere costituito, che a sua volta, non risponde più al popolo, ma, probabilmente, a chissà chi (diciamo). Ma questo è un altro discorso, e non voglio andare fuori tema.
Ciò che invece mi preme riportare in queste righe, sono solo alcune della “incredibili” affermazioni del rappresentante del sindacato di polizia “OSA” (Organizzazione sindacale autonoma Polizia), che ha rilasciato in Parlamento, nella Commissione Covid, della quale peraltro non vi è traccia nei mass media dominanti, ma solo in alcuni siti e canali you tube, che nel loro piccolo (diciamo), cercano di informare i cittadini (fra i quali chi scrive).
Ebbene, qui di seguito riporterò solo alcuni punti della audizione che vi prego di voler ascoltare/vedere o semplicemente leggere (v. link in calce).
Rappresentante OSA:
> “Noi siamo la voce di centinaia di poliziotti ed esporre tutto in dieci minuti, le posso garantire (si rivolge al presidente della Commissione, ndr), è difficile, perché non basterebbe un anno intero per raccontare cosa è capitato alle forze dell’ordine in quel periodo”;
> “Con spirito critico, tanti di noi si sono chiesti se il proliferare senza controllo di circolari e dispositivi fosse contrario ai doveri per i quali avevamo giurato e in contrasto, illegittimo rispetto a quelli che sono i principi costituzionali. Oggi possiamo affermare, ancora con più forza, suffragati da numerose sentenze dei tribunali aditi, che molte di quelle disposizioni limitative della libertà altrui erano illegittime, e conseguenzialmente tutti coloro che sono stati sanzionati alla luce di quegli obblighi surrettizi sono stati assolti, e di questo produrremo poi delle sentenze”.
> “Nasce pertanto in me, quale rappresentante di OSA Polizia e di tutti gli iscritti a OSA Polizia, l’esigenza di dover chiedere scusa a tutti i cittadini italiani per quanto hanno subito in quel periodo per opera e per volere delle loro istituzioni governative, perché appare chiaro oggi che l’incontrollata emanazione di provvedimenti amministrativi governativi ha sconfinato nell’eccesso di potere e nella violazione contestuale dei diritti costituzionali inviolabili, limitabili solo a date condizioni per riserva di legge. L’iniziale scollamento tra emergenza e Costituzione ha dilagato di pari passo con la diffusione del virus, in un crescendo di produzione di ordini eccentrici e sproporzionati, che all’atto della loro esecuzione hanno generato una vera e propria frattura tra le forze dell’ordine e il popolo“.
Bene. Mi fermo qui. Ma ascoltare dalla viva voce di questo coraggioso poliziotto anche il resto delle sue dichiarazioni rese in commissione, è un esercizio di umiltà, che dovrebbero fare, almeno tre volte al giorno, tutti quelli che indicavano al pubblico ludibrio, tutti i cittadini italiani che si rendevano conto di quanto stesse accadendo, senza che nessun uomo delle istituzioni (ma anzi…), facesse qualcosa per difendere il popolo italiano dagli eccessi del potere costituito: essi degni non di una democrazia parlamentare (Ei fu), ma di ben altri Paesi…
Vi auguro un buon ascolto del video o della trascrizione di cui ai link in calce a queste righe.
Viva l’Italia! E…io speriamo che me la cavo.
Massimo Piccolo
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> ( audizione OSA in Commissione Covid 19-11-2024 )
https://www.youtube.com/watch?v=e75yGB0OpY4
> ( per chi non ha tempo di ascoltare, ma solo leggere, v. link di “presskit.it” )
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