Rivoli (To): da venerdì 13 a domenica 15 dicembre la Presidenza della RETE NAZIONALE ANAS (Associazione Nazionale di Azione Sociale) ha incontrato i presidenti regionali della rete per fare il punto su quanto è stato fatto e soprattutto per programmare e progettare il futuro della RETE.
Tre giorni di dibattiti e di confronto, confronto acceso e leale tra tutti i dirigenti che hanno portato esperienza ed idee. L’incontro del pomeriggio di sabato 14 dicembre si è aperto con un tema molto importante: “LA CULTURA”.
La Presidenza prima di cedere la parola ha voluto ricordare due citazioni di “ARISTOTELE” che, a prescindere delle idee politiche, dovrebbero essere il faro di ogni Governo, non a parole o con frasi fatte, ma con contenuti e progetti veri.
“Lo studio (cultura) è la migliore previdenza per la vecchiaia” ed ancora “è la cultura che crea lavoro“, potrebbero sembrare due citazioni come tanti, ma nel corso della riunione è emerso che: cultura è educazione, cultura è conoscenza, cultura è legalità, cultura è sicurezza, cultura è civiltà, cultura è progresso ecc in sintesi se non c’è cultura scarseggia tutto quello che è stato citato.
Con riferimento alla scuola, che è un luogo di cultura e di saperi e non una cantiere dove si “fabbricano competenze”, è il luogo dove si forma la classe dirigente del futuro. Investire in cultura, ha evidenziato l’assemblea, significa investire e progettare il futuro del paese oltre che creare consapevolezza, prevenzione, legalità, sicurezza ecc. nella comunità.
La RETE NAZIONALE, per il tramite delle presidenze regionali, avvierà una campagna di sensibilizzazione affinchè i docenti siano retribuiti tenendo conto della delicatezza del compito che gli viene affidato: formare la classe dirigente del “futuro”, cioè, formare i nostri figli.
Se gli stipendi non sono adeguati e dignitosi, non creano le condizioni di interesse anche in quei soggetti che per vocazione e passione vorrebbero dedicarsi all’insegnamento; di fronte a stipendi che non consentono di vivere serenamente la propria vita, obbligano, a chiunque, a scegliere lavori retribuiti dignitosamente e non l’insegnamento.
L’assemblea, che ha discusso per oltre due ore sul punto, ha evidenziato, che la colpa non è di questo Governo, che almeno sino ad oggi, ha piu volte precisato che vuole sottoscrivere un contratto con aumenti significativi, ma non sufficienti – a giudizio della RETE ANAS – ma dei governato degli ultimi 20 anni.
L’assemblea ha evidenziato che sarebbe utile, inoltre, che tantissimi alti dirigenti dello stato che hanno raggiunto l’età pensionabile potrebbero essere impiegati quali docenti a contratto anche nelle scuole superiori, restituendo cosi a tanti giovani l’esperienza maturata nella pubblica amministrazione – “l’anziano” come risorsa e non come un peso”.
Tantissimi alti dirigenti e funzionari potrebbero contribuire a formare i giovani restituendo quando hanno maturato sia in termini di esperienza che di competenze specifiche nei singoli settori ove hanno operato.
La Scuola deve ritornane ad essere un luogo di cultura e non di scontro. Lo scontro, che non è confronto, è il segno di una decadenza culturale e morale.
L’assemblea della Rete NAZIONALE ANAS ha chiuso i lavori sul tema della cultura dando mandato al presidente affinchè le riflessioni dell’assemblea: aumento dello stipendio degli insegnanti e valorizzazione degli anziani nelle scuole, siano inoltrate e portate a conoscenza del Ministero.