Come è noto, da 3 anni in terra d’Ucraina muoiono inutilmente giovani vite civili e militari. Se chiedete a qualcuno perché c’è la guerra: in base al suo grado di informazione, ti dirà che c’è “un aggressore e un aggredito”, oppure che l’Ucraina/Nato “ha abbaiato alle porte” della Russia (copyright Papa Francesco) e che quindi (sottinteso) che vi aspettavate?
Come dice sempre l’immenso Prof. Alessandro barbero: <<Le cose non sono così semplici da dire “bianco” o “nero”>>. Per capire meglio le ragioni e i torti di quanto accaduto: faccio un esempio/parallelismo. Poi ognuno, in base alle proprie conoscenze se ne farà un’idea propria (si spera).
Come tutti sanno, quello che noi chiamiamo “Alto Adige” è una provincia autonoma della Regione Trentino alto Adige. In effetti, gli alto atesini, si ritengono “sud tirolesi”. Perché chi risiede in Alto Adige, è etnicamente di lingua austriaca (tedesca), e dopo la Prima guerra mondiale, si ritrovò ad appartenere al territorio italiano. La Repubblica italiana ne riconosce usi e costumi, e per questo esiste il bilinguismo e ne ha fatto una “provincia autonoma” speciale. Al pari delle altre regioni italiane a “statuto speciale”.
Immaginate ora che da un giorno all’altro (diciamo nel 2014) il governo italiano cominci a discriminare in vari campi gli altoatesini, arrivando perfino al divieto di dare nomi di origine austriaca, oppure di vietare la lingua madre loro (il tedesco), ecc… Fino ad arrivare a fare vere e proprie spedizioni punitive di squadre più o meno speciali, e più o meno con forze di polizia italiane. Mettetevi nei panni di un altoatesino che si vede, da un giorno all’altro, discriminato nei suoi usi e costumi, e perfino oggetto di violenze gratuite da parte “degli italiani”. Metteteci poi che gli abitanti di Bolzano, cominciano a scendere in piazza a protestare contro lo Stato italiano che faceva queste discriminazioni e violenze, e che alcuni manifestanti siano spinti a rifugiarsi nella locale sede dei sindacati, che, successivamente viene bersagliata da bottiglie molotov e data alle fiamme (la sede sindacale) dai manifestanti estremisti italiani che odiano gli altoatesini e che vogliono che se ne vadano in Austria (la loro lingua madre). Ed è così che i manifestanti finiscono bruciati vivi.
( immagini vere della casa dei sindacati di Odessa dove il 2 maggio 2014 furono bruciati vivi 50 manifestanti russofili)
Stante tutto questo, gli abitanti dell’Alto Adige (per loro il sud Tirolo) cominciano a chiedere aiuto alla madre patria “etnica”, e cioè all’Austria. La quale, dopo anni di paziente attesa che l’Italia la smettesse di perpetrare gratuite violenze, entra militarmente in Alto Adige (solo nel 2022!) per difendere gli altoatesini dalle discriminazioni, quando non anche massacri e violenze tutte “italiane”. E allora, visto che l’Italia appartiene ai paesi occidentali “buoni” e “democratici”, la narrazione occidentale comincia a dire che l’Austria ha aggredito l’Italia. Cioè che l’Austria è “un aggressore” e l’Italia è “l’aggredito”.
Ora, nel racconto di cui sopra, sostituite l’Italia con l’Ucraina, l’Alto Adige e i suoi residenti con il Donbass ucraino, e Bolzano con Odessa. Avrete così una più chiara visione di ciò che é successo in Ucraina già dal 2014.
Mi fermo qui, perché credo che ogni persona di buon senso, si sia potuta fare un’idea su ciò che è successo in Ucraina, nelle regioni del DonBass. E ora abbia più chiaro il senso di “aggressore” ed “aggredito”. O no?
Massimo Piccolo