Odio Innocente: la verità come ossessione, la storia come condanna

Odio Innocente: la verità come ossessione, la storia come condanna

Con Odio Innocente, Domenico Romeo firma un noir politico e psicologico che si addentra nei territori più oscuri della coscienza individuale e collettiva. Il romanzo prende le mosse dall’omicidio di Pier Paolo Pasolini, ma non si limita a rievocare un fatto di cronaca: lo trasforma in detonatore narrativo per esplorare l’Italia degli anni Settanta, un Paese lacerato da ideologie contrapposte, violenza sotterranea e verità negate.

Il protagonista, Matteo, è un agente dello Stato e militante neofascista, ma soprattutto un uomo ossessionato. La sua ricerca della verità sulla morte di Pasolini diventa un’ossessione personale, un viaggio interiore che lo consuma e lo trasforma. Romeo costruisce un personaggio ambiguo, disturbante, ma profondamente umano, in cui si riflettono le contraddizioni di un’epoca e di un’intera nazione.

La scrittura è tagliente, viscerale, a tratti quasi febbrile. Il ritmo è serrato, ma non rinuncia all’introspezione. Il romanzo alterna scene d’azione a momenti di riflessione, confessione e delirio, in un continuo slittamento tra realtà e paranoia. La narrazione si muove tra infiltrati, servizi deviati, traffici illeciti, terrorismo rosso e nero, restituendo un affresco inquietante e credibile dell’Italia degli anni di piombo.

Romeo, criminologo e docente, mette a frutto la sua esperienza per costruire una trama che ha il rigore dell’inchiesta e la forza della letteratura. La sua conoscenza del linguaggio del potere, della manipolazione e della devianza emerge in ogni pagina, rendendo il romanzo non solo avvincente, ma anche profondamente documentato.

Ma Odio Innocente è anche una riflessione sul potere della parola scritta. La figura di Pasolini — mai ridotta a semplice vittima — aleggia come simbolo di una verità scomoda, di una voce che ha osato troppo. Matteo, nel suo delirio, finisce per identificarsi con lui, in un cortocircuito ideologico e personale che rende il finale del romanzo tanto tragico quanto inevitabile.

Domenico Romeo, nato a Reggio Calabria nel 1974, è criminologo, docente presso il Master di Criminologia Promethes Calabria e membro dell’Associazione Nazionale Criminologi e Criminalisti. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche, occupandosi di cold case, cronaca nera e critica culturale. Odio Innocente è il suo settimo libro, e conferma la sua capacità di fondere rigore analitico e tensione narrativa in un’opera che non lascia indifferenti.

 

 

Autore: Domenico Romeo

Editore: Armando Editore

Collana: Narrare

Anno edizione: 2025

 

 

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