POTERE, SIMBOLO, LEGITTIMITA  Antoniu Martin, storico ed analista politico

POTERE, SIMBOLO, LEGITTIMITA Antoniu Martin, storico ed analista politico

 Anche se non sempre ce ne rendiamo conto, esiste una connessione molto stretta tra i tre termini sopra menzionati. Da quando si è cristallizzato sulla Terra, il potere, indipendentemente dalla sua natura, ha utilizzato simboli e si è anche definito in modo simbolico. Perché le persone sono sensibili ai simboli. È così che siamo fatti. Il potere non fa altro che strumentalizzare i simboli nel modo che gli torna utile.
 Questa pratica la riconosciamo non solo nel piano della politica interna di un Paese, ma anche a livello di relazioni internazionali.
 Il simbolismo fornisce qualcosa di cui qualsiasi potenza o grande potenza ha bisogno: la legittimità. Nessuno Stato, per quanto importante, può convalidarsi e legittimarsi da sé.
Come nel caso degli individui, se non può essere rispecchiato in altri stati, un paese non è un attore rilevante. Basta osservare attentamente e analiticamente la scena globale per rendersene conto. Anche i regimi dittatoriali, chiusi e quasi isolati sono consapevoli di questo aspetto. L’esempio della Corea del Nord è eloquente. La partecipazione del leader di Pyongyang alle festività cinesi ha avuto indubbiamente anche una dimensione simbolica.
 Osserviamo anche nel caso della Russia di Vladimir Putin la crescente necessità di convalida o ri-convalida a livello esterno. Ma forse il paese con il maggiore interesse in questo senso è la Cina. Ha capito che per avere una maggiore legittimità a livello internazionale è necessario possedere quello che viene chiamato smart power. Rappresentare un miraggio per chi ti guarda. Qualcosa di simile al sogno americano del secolo scorso.
 Attraverso la griglia sopra riportata, possiamo quindi comprendere meglio alcune delle sottigliezze della politica internazionale. Se comprendiamo la speciale relazione tra potere, simbolo e legittimità, non saremo più così colpiti da molti movimenti e accordi che non riusciamo a percepire a prima lettura.

Testo soggetto a Copyright