“Zone Blu” è una docu-serie in quattro episodi di Netflix che esplora i segreti della longevità di diverse parti del mondo. Un viaggio che inizia in Giappone e prosegue in Sardegna, America, Grecia, Turchia e Costa Rica, durante il quale Dan Buettner, esploratore del National Geographic, cerca di scoprire l’elisir della giovinezza di questi popoli, noti per la loro longevità.
Il secondo episodio della docu-serie è incentrato sui centenari della Sardegna, in particolare della Barbagia, ma nella seconda parte, Buettner si sposta in America, dove analizza le abitudini di una comunità metodista americana. Qui emerge la storia della Dottoressa Loida Medina, di 84 anni, residente a Berrien Springs in America, un’autentica icona di vitalità e gioventù.
Loida vive a Berrien Springs in America ed è conosciuta come la madrina del pickleball, uno sport che ha introdotto nella sua comunità nel 2016, contribuendo a diffonderne la popolarità. Una grande passione, un divertimento, a cui la dottoressa gioca regolarmente, mantenendosi in forma e creando nuovi legami di amicizia in campo. Questa straordinaria donna, con alle spalle anni di carriera nella medicina d’urgenza, incoraggia i pazienti della sua clinica medica a scoprire i benefici di questo sport. La passione per il pickleball l’ha trasmessa anche ai suoi figli, in particolare Ernie, che ha raccolto il testimone della madre diventando ambasciatore della Federazione internazionale di pickleball a Loma Linda, in California.
La dottoressa Medina è un esempio di vitalità e giovinezza, ed è la prova vivente che il pickleball non solo mantiene il corpo in forma, ma anche la mente. Loida è la giocatrice più anziana nella sua comunità e, nonostante abbia ottenuto un punteggio di 3.0 ai Campionati Regionali Great Lakes di Pickleball negli Stati Uniti a Fort Wayne, Indiana, continua a considerarsi una giocatrice amatoriale. Ernie è felice che sua madre continui a giocare a pickleball, perché questo sport le permette di mantenere un’ottima forma fisica e mentale: “Si muove come una 60enne” – commenta – “Il pickleball è sicuramente il responsabile della sua longevità”.
“Giocare a pickleball fa bene alla mente” – spiega Medina – “la concentrazione è parte integrante del gioco. Uno dei problemi legati all’invecchiamento è la sfida della memoria ma questo sport si è rivelato essere un ottimo allenamento anche per questo”.
“Sono profondamente grata al pickleball, soprattutto per il modo in cui unisce i giocatori. Conosco persone diverse ogni giorno e dopo ogni partita siamo in grado di creare una base per un’amicizia duratura… è uno sport che unisce. Se volete fare nuove conoscenze, invitate le persone a giocare a pickleball”.
Giulia Lecis