Cinque giorni. Questo è il tempo che ci è voluto agli youtuber TheBorderline, coinvolti nell’incidente in cui cui ha perso la vita il piccolo Manuel, per chiudere il loro canale YouTube e cessare ogni attività social. I ragazzi pare abbiano addirittura lasciato Roma, per paura di un possibile linciaggio.
“I TheBorderline esprimono alla famiglia il massimo, sincero e più profondo dolore. Quanto accaduto ha lasciato tutti segnati con una profonda ferita, nulla potrà mai più essere come prima. L’idea di TheBorderline era quella di offrire ai giovani un intrattenimento con uno spirito sano. La tragedia accaduta è talmente profonda che rende per noi moralmente impossibile proseguire questo percorso. Pertanto, il gruppo TheBorderline interrompe ogni attività con quest’ultimo messaggio. Il nostro pensiero è solo per Manuel”.
Queste le parole racchiuse in un video di appena 40 secondi che cappeggia sul loro canale. Una scritta, a mo’ di cartellone, che sovrasta i vecchi video, con cui i TheBorderline dichiarano conclusa la loro esperienza sul social. Il messaggio è stato visualizzato da oltre 416.033 persone, i commenti disabilitati.
Ma siamo veramente sicuri che il profilo sia stato chiuso? Basta digitare “TheBorderline” su YouTube, infatti, per renderci conto che il loro canale è attivo e intatto: sono ancora visualizzabili e disponibili tutti i filmati caricati fino a prima dell’incidente e questi hanno milioni di visualizzazioni. Ciò che stupisce maggiormente è che il canale ha totalizzato un aumento di follower e, rimanendo tuttora visibile, permetterà al gruppo di youtubers di continuare a monetizzare dai vecchi contenuti.
Viene quindi da chiedersi se il ritardo della cancellazione sia prassi di YouTube, o se i TheBorderline si siano solamente presi una pausa. Quel canale attivo, certamente, continuerà a far guadagnare al gruppo, nonostante la tragedia, e potrebbe essere spunto per nuove challenge e cattivi esempi, di cui i social sono purtroppo infestati.
Giulia Lecis