È un piccolo polpo grigiastro, molliccio e appiccicoso, con i suoi otto tentacoli e un gran testone, il protagonista del libro di Giovanna Candiani, dal titolo “Le esperienze del piccolo Octo”, edito da Aletti. “Una nuova amica” è il primo di una serie di libricini illustrati, rivolti ai più piccoli ed ambientati nel mondo marino e sottomarino, in cui diversi personaggi, più o meno saggi, affrontano temi importanti e, a volte, pesanti con la leggerezza tipica dei bambini ma, non per questo, con minore serietà. In queste pagine, scritte in rima, vengono presentati Octo, il piccolo polpo protagonista, la sua famiglia e la sua prima amica, una conchiglietta molto saggia.
«Crescere – spiega l’autrice – non è altro che un susseguirsi di esperienze. Ho usato questa parola, nel titolo, perché mi piaceva l’idea di pensare ai bambini come a un foglio bianco su cui possa essere scritta ogni cosa sotto forma, appunto, di esperienza. Octo impara e cresce, come tutti noi, tramite le sue esperienze».
In questo volume, che è il primo della serie, il piccolo Octo, vittima di bullismo a scuola, impara a riflettere sul tema della diversità e di quanto le peculiarità possano essere una carta vincente e non un limite, tramite le parole della sua nuova amica Tella, una piccola patella molto saggia, che, in qualche modo, vuole rappresentare le persone con disabilità fisica, in quanto legata inesorabilmente al suo scoglio. Ad integrare il testo, diverse illustrazioni, realizzate dalla stessa Giovanna, che aiutano a mantenere l’attenzione, lasciando molto più spazio, rispetto al testo, ad una libera interpretazione e molta più libertà alla fantasia. Così come le rime, che rendono più scorrevole e musicale la lettura, più facile e divertente da ascoltare.
«Il libro – racconta Giovanna Candiani – è ispirato, soprattutto, alle mie esperienze personali vissute tra Milano e la Liguria, dove, in particolare, ho imparato a conoscere da vicino la fauna marina. In un momento molto difficile della mia vita, la scrittura è stata per me un’attività consolatoria e, in qualche modo, un salvagente. Spero di riuscire a trasmettere qualcosa di positivo e che, magari, qualcuno, leggendo le avventure dei miei personaggi, possa sentirsi meno solo nelle sue difficoltà, condividendole con Octo e i suoi piccoli amici».