FRANCESCO CALANNA candidato con Stati Uniti d’Europa alle Elezioni Europee dell’8-9 giugno 2024

FRANCESCO CALANNA candidato con Stati Uniti d’Europa alle Elezioni Europee dell’8-9 giugno 2024

Francesco Calanna, attuale presidente del Gal Nebrodi Plus, è stato deputato regionale nella XIV legislatura e presidente provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori messinese, consigliere comunale a Capo d’Orlando e provinciale a Palazzo dei Leoni, commissario straordinario dell’Ente di sviluppo agricolo, nonché commissario della Città commissario della Città metropolitana di Messina. Candidato al secondo posto nella lista “Stati Uniti d’Europa”, promossa da Più Europa, Italia Viva, socialisti e socialdemocratici, radicali, liberali e centristi, alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno 2024 nella circoscrizione isole Sicilia-Sardegna.

 

Quali motivi l’hanno portata verso la candidatura alle Europee con Stati Uniti d’Europa?

Stati Uniti d’Europa è la proposta politica chiara, al servizio della quale metto la mia competenza ed esperienza. Lo considero il contenitore naturale che raccoglie le visioni più lungimiranti del riformismo italiano, dove convergono tutti i partiti e i movimenti che trovano nel federalismo europeo il loro tratto distintivo. Vanno messe da parte le divisioni per concentrarsi su un unico obiettivo: rendere l’Unione Europea una reale federazione tra Stati e non un insieme di piccole nazioni spesso in contrapposizione tra loro e bloccate dai veti. Al centro del nostro simbolo non c’è il nome del leader ma c’è il nostro obiettivo politico. Il mondo liberaldemocratico e radicale si incontra con quello riformista proveniente dalla tradizione del Psi e del Psdi. “Stati Uniti d’Europa” intende offrire una rappresentanza alle culture politiche che hanno costruito il sogno europeista, le nostre idee e progetti sono guidati dal desiderio di un’Europa che mette al centro le persone, il loro benessere e il loro futuro.

Quali sono i progetti e le iniziative future che le piacerebbe realizzare in Europa?

Tantissime, lo sviluppo locale, l’agricoltura, la transizione energetica, la transizione digitale, la transizione ecologica: sono stati temi sui quali mi sono impegnato in questi anni, unitamente ai temi della pace e della democrazia, in un’Europa dove la guerra è un problema importante.

L’Italia ora più che mai ha bisogno dell’Europa, dopo la pandemia del covid-19, con la guerra in atto e i disastri economici che questi due eventi hanno comportato, le risorse vanno investite nel nostro paese, i fondi comunitari si possono e si devono spendere bene e velocemente per valorizzare il territorio. L’Europa continua ad offrire grandi possibilità, ma per poterle utilizzare serve una classe dirigente che sia preparata a coglierle.

L’Europa non può essere unita solo dalla moneta: pace, libertà, democrazia dovrebbero essere i valori dominanti di una politica comune, qual è l’Europa che lei immagina?

Ho grande preoccupazione per la guerra, per questo siamo impegnati a costruire un continente che deve saper promuovere la pace, la prosperità e la solidarietà, dove ogni cittadino può sentirsi parte di una grande famiglia europea. Per garantire la pace è necessario unificare l’Europa con una sola politica estera ed una sola politica economica. Questo evita divisioni pericolose che potrebbero riportare l’Europa nel sonno della ragione.

Le mie radici affondano nel manifesto di Ventotene e lo considero il lucido testamento politico di Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, l’unica via per contrastare sovranismi, populismi e nazionalismi, per garantire pace, democrazia e prosperità.

La pace non si conquista con le armi né con le portaerei, l’unica via è quella del dialogo e della cooperazione, l’Europa deve diventare più forte, in quanto unita, per imporre una politica di pace e non di guerra. L’Europa non va utilizzata per interessi personali e pretese imperialiste, vanno contrastare le correnti sovraniste, nazionaliste e populiste ed evitati estremismi inutili. In un epoca dominata dalle sfide globali e cambiamenti rapidi, la mia convinzione è forte: abbiamo bisogno di più Europa.

Dal suo punto di vista quanto è importante recarsi alle urne e avvicinare i giovani alla politica e all’Europa?

E’ molto importante avvicinare i giovani alla politica, la loro partecipazione attiva alla vita pubblica è essenziale per la crescita della Nazione. I giovani sono al centro di questa rivoluzione culturale. Investire nei giovani significa investire nel nostro futuro comune. Incoraggiamo le nuove generazioni a prendere in mano il testimone, a esprimere le loro idee innovative e a metterle in pratica per una Europa più giusta e sostenibile.

Per questo puntiamo su temi che sono di grande attualità come transizione energetica, transizione digitale e transizione ecologica, tematiche molto molto vicine alle nuove generazioni. Il dialogo con loro va aperto su questo piano e in questo contesto, non sempre i movimenti che ci hanno preceduto e le idee proposte, hanno riempito i cuori dei giovani, anzi spesso li hanno allontanati. Le transizioni digitale ed energetica non sono solo un obiettivo, ma una necessità urgente per uniformarci agli standard globali e per promuovere uno sviluppo sostenibile.

Nella mia candidatura, queste transizioni giocano un ruolo centrale. Mi impegno a portare innovazione e sostenibilità nel nostro territorio, assicurando che ogni aspetto del nostro sviluppo sia allineato con le migliori pratiche globali. Questo non solo migliorerà la qualità della vita locale ma ci posizionerà come leader nell’adozione di tecnologie e strategie che rispettano l’ambiente.

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