E’ stato effettuato grazie all’Osservatorio del Runts, promosso dal ministero del Lavoro e da Unioncamere sulla base di un accordo istituzionale. Dall’analisi risultano, al 31 dicembre 2023, 120mila gli enti del Terzo settore iscritti al Runts su circa 360mila istituzioni non profit censite dall’Istat. Un insieme che continua a crescere (a fine aprile gli stessi erano già 126mila) perché, come mostra una indagine campionaria effettuata sui 30mila enti non trasmigrati da altri registri, nati negli ultimi due anni.
Dai dati emerge anche che dei 120 mila enti registrati risultano in netta prevalenza associazioni di promozione sociale (oltre 52mila, pari al 43,7%), organizzazioni di volontariato (circa 37mila, pari al 30,7%) e Imprese sociali (quasi 24mila, pari al 19,9%). Complessivamente, quindi, queste tre tipologie di enti del Terzo settore rappresentano il 94,3% del totale degli enti registrati. Sono inferiori le quote relative agli Altri enti del Terzo settore (5,4%) e residuali quelle riferite agli altri soggetti, mentre gli Ets non iscritti al RUNTS sono circa 25mila enti.
Oltre un quarto degli enti opera nelle attività ricreative e di socializzazione (26,5%). Altri ambiti particolarmente rappresentativi sono: assistenza sociale e protezione civile (23,2%), attività culturali e artistiche (19,8%) e sanità (13,1%). Per quanto riguarda le imprese sociali i principali settori di operatività sono sssistenza sociale e protezione civile (48,7%), sviluppo economico e coesione sociale (30,7%) e istruzione e ricerca (10,1%).