In circostanza dei 121 anni dalla nascita del sensitivo Gustavo Adolfo Rol (20 giugno 1903), si propone l’intervista a Paola Giovetti conoscitrice dell’uomo e delle sue doti.
Paola Giovetti è una giornalista ed esperta di tematiche di confine. Ha pubblicato un gran numero di libri, trattando temi religiosi, sul paranormale, sulla parapsicologia e spiritualità. Il suo ultimo libro, porta il titolo Gustavo Adolfo Rol. L’uomo oltre l’uomo, edito da Edizioni Mediterranee, il 19 maggio 2022, la prefazione è di Anselma Dell’Olio, la Postfazione di Franco Rol.
Il libro contiene scritti inediti dello straordinario sensitivo italiano, torinese, tratti dai diari, dalle lettere e da testi vari, custoditi, oggi, in Archivio e resi noti e disponibili per la prima volta in questo libro. L’autrice, raccoglie la vita scossa, raccontata dall’uomo, dalla comparsa fino all’accettazione dei suoi speciali “poteri”, dei fenomeni di cui era capace, che mostrava nelle tante serate divertenti tra amici e dei personaggi noti come Pitigrilli, Fellini, Zeffirelli, Rota, Dragone, i dirigenti della Fiat e tanti altri.
In occasione dell’uscita nelle sale cinematografiche, del docufilm “Enigma Rol”, il 6 novembre 2023, per la regia di Anselma Dell’Olio, alla Giovetti, che ha conosciuto personalmente il sensitivo ed ha più volte partecipato alle serate che organizzava per gli amici e che ha inteso realizzare un lavoro di ricerca e divulgazione, ho rivolto alcune domande:
Giovetti, dal momento che ha conosciuto personalmente Gustavo Rol, c’è qualcosa che maggiormente l’ha colpita di lui, una sua qualità, una sua particolarità?
Mi ha colpito molto, per prima cosa la sua presenza, era un uomo bellissimo, alto, elegante, galante, gentile, ironico, allegro, un vero gentiluomo torinese. Poi, mi hanno colpito tutte le cose che ho visto con lui e nel mio libro ho scritto un capitolo “Come conobbi Rol”, dal primo incontro agli esperimenti che ho assistito con lui.
Per la stesura del libro, Lei ha avuto accesso a documenti inediti di Rol?
Si, ho avuto accesso, sia io che la regista del film Anselma Dell’Olio a documenti inediti di Rol, lettere sue personali, lettere scritte a lui, vari diari giovanili che scriveva a mano ed altri documenti che erano stati consegnati all’archivio della città di Torino l’anno prima, ed erano stati quasi tutti catalogati, quindi, facili da poter consultare. Abbiamo potuto vedere con la regista questo materiale di grande interesse del personaggio Rol, che nessuno conosceva ancora. Soprattutto interessantissime le lettere che scriveva a casa, durante la sua permanenza all’estero, per circa dodici anni in Francia e poi in Inghilterra, quando lavorava per la Banca. Durante questi anni scrive maggiormente al padre e racconta la vita che fa, le sue emozioni, sono anni in cui lui scopre le sue doti, conosce la sua futura moglie, quindi anni fondamentali per la sua formazione. Per cui, queste lettere e questi diari sono molto importanti, sono documenti anche delicatissimi, sono veline, quelle che Rol teneva per sé e sono di cento anni fa.
Rol aveva delle forti capacità, delle doti, dei doni speciali, riusciva a vedere cose per la gente impossibili, come una sorta di raggi X, spostava oggetti, e tanto altro, cose, io penso, non fine a sé stesse, aiutava tanta gente nelle difficoltà e a risolvere seri problemi, si può ritenere il suo atteggiamento come una forma di carità?
Si, lui aiutava tanta gente, anche economicamente. Aiutava le persone col consiglio, tra le duemila lettere che ho trovato in archivio, molte sono di persone che lo ringraziano, non tanto per aver fatto loro una diagnosi o per un fenomeno cui hanno assistito ma per essere stato per loro una guida spirituale, un maestro di vita, per avergli indicato una strada da prendere, magari un cambiamento di atteggiamento nei confronti del prossimo e della vita in generale, una gratitudine forte e anche su questo ho fatto un capitolo.
Lei crede che dopo il trapasso rimane qualcosa in mezzo a noi di persone come Rol, cioè dal mondo dove adesso si trova, il sensitivo potrebbe, in qualche modo, intervenire in aiuto di persone, oppure tutto finisce con la morte?
Rol si è fatto sentire anche dopo, in molte occasioni. Nel capitolo del mio libro “Fenomeni post mortem”, parlo di tanti casi, di persone che l’hanno percepito in modo chiaro, l’hanno riconosciuto, ha fatto sentire la sua presenza. Gli amici di Rol, quelli che l’hanno frequentato per tutta la vita continuano a sentirlo, ed anche la regista che non l’ha conosciuto, ha avuto la sensazione durante il lavoro del docufilm di essere aiutata da lui. Per altre persone non è stata solo una sensazione, l’hanno proprio visto davanti a sé.
La prima proiezione del docufilm “Enigma Rol”, della regista Anselma Dell’Olio, nelle sale cinematografiche, dove Lei ha dato un suo contributo video è avvenuta a Torino. Ce ne può parlare?
Il film ha avuto molto successo, doveva essere proiettato al Cinema come film evento, per due o tre giorni, dal 6 all’ 8 di novembre, poi, per l’enorme successo hanno prolungato, e altri Cinema e città che non l’avevano richiesto, l’hanno voluto e proiettato in vari posti. Si, c’è un ampio contributo mio, una lunga intervista che Anselma Dell’Olio mi ha fatto ed appaio nel film cinque o sei volte con testimonianze su Rol.
Un consiglio per avvicinare alla lettura di questo scritto, per conoscere la vita e le straordinarietà da “illuminato”, di Gustavo Adolfo Rol?
Si può dire che è un libro scritto da una persona che ha conosciuto direttamente Gustavo Rol e che si è anche molto documentata su di lui presso testimoni e persone che l’hanno conosciuto e frequentato spesso e che è l’unico libro che contiene documenti inediti che mi hanno consentito di ricostruire la figura di Rol con più precisione e attendibilità di prima che questi documenti venissero resi disponibili che fanno conoscere aspetti di Rol sconosciuti. Si sapeva poco di certi suoi rapporti personali, di certe sue emozioni, ho riportato alcuni brani che lui scriveva quand’era ragazzo dove si interroga su sé stesso e si pone interrogativi su cosa era lui, sul significato della sua vita e che poi prese coscienza di tutto e proseguì con sicurezza. Ebbe, però, anche delle crisi, inizialmente, quindi in questi documenti ci sono cose di quanto scoprì i suoi poteri e ne ebbe anche paura, scrisse: “La potenza mi fa paura”, perché poteva fare delle cose straordinarie, per questo si ritirò in un convento a Torino, all’età di 24 anni circa, dove rimase per tre mesi. Qui c’era un sacerdote che lui conosceva perché aveva fatto con questi la preparazione ai Sacramenti da ragazzino e aveva fiducia che avrebbe potuto aiutato. Non si sa cosa si siano detti e cosa sia avvenuto ma dopo tre mesi Rol uscì dal convento perché andò la madre a prenderlo, si confidò con lei che rispose al figlio: “Ok, adesso hai questi poteri, usali per il bene. Aiuta il tuo prossimo”. E, Rol, ha fatto questo per tutta la vita. Gustavo Rol era cattolico praticante e devoto alla Consolata, cioè all’Immagine della Beata Vergine della Consolazione. Spesso veniva visto recarsi in quella chiesa, dove andava a pregare e a partecipare alle Celebrazioni.
Edvige Cuccarese