Nella sera del 22 luglio scorso, a Scampia (quartiere di Napoli), è crollato un ballatoio dove hanno trovato la morte 2 persone, alle quali, ad oggi, se n’è aggiunta un’altra.
Come si conviene in questi casi, “ci sono le indagini in corso per capire la dinamica dei fatti”, bla bla bla… Sembra (sembra sempre…) che in questo ballatoio si siano ritrovate molte persone nello stesso momento, e che il pavimento non abbia retto (tanto era fatiscente) al peso delle medesime.
La tragedia si è consumata nella “Vela Celeste” (ne esistevano 7, ad oggi ne sono rimaste 4), del quartiere appunto di Scampia.
Sono andato a vedere che cosa sono queste Vele, ed ho scoperto che sono mostri immobiliari (vedere per credere), costruiti tra il 1962 e il 1975 su un progetto di un architetto, tale Franz Di Salvo.
Da vari servizi giornalistici TV, ho potuto vedere gli interni di questi mostri immobiliari (a parer mio, si capisce), che sono, logisticamente parlando, come un immenso carcere, con scale e lugubri ballatoi.
Mi domando come sia stato possibile che una mente umana, si presume in sensi, abbia potuto progettare un immenso mostro di cemento di tal guisa. Non so se avete presente. Una cosa mai vista. Con decine di appartamenti e balconi attigui, incolonnati a mo’ di piramide.
Davvero un bello spettacolo, solo che fosse un’opera d’arte scultorea: non certo un alveare dove sistemare persone civili del 20° sec. (al tempo).
Ecco, se posso permettermi di suggerire una pena per chi ha progettato simili mostruosità, e il loro correi “amministratori locali”, funzionari comunali, ecc…: ebbene, costringerei loro a viverci dentro e rimanere sani di mente.
I napoletani, un grande popolo, che il destino ha deciso che debbano rimanere sudditi a vita…
Massimo Piccolo