I GIUDICI DEL MASSIMARIO DELLA CORTE DI CASSAZIONE NON FANNO UN PASSO INDIETRO

I GIUDICI DEL MASSIMARIO DELLA CORTE DI CASSAZIONE NON FANNO UN PASSO INDIETRO

È da tempo che volevo scrivere questo articolo ma, aspettavo di avere più elementi a mia disposizione.

Ebbene quel momento è arrivato, vediamo se adesso i giudici del massimario faranno più di un passo indietro e chiederanno scusa pubblicamente a tutte le persone danneggiate in giudizio per i loro suggerimenti.

Ecco cosa è successo.

La relazione del Massimario della Corte di Cassazione del 28 ottobre 2021, negava del tutto la presenza di effetti avversi significativi a seguito delle vaccinazioni anti covid-19. Anche se già tra la seconda e la terza inoculazione del farmaco di terapia sperimentale erano emerse indicazioni di danneggiati anche gravi.

Non si tratta di giudici qualunque, bensì dei giudici del Massimario dell’ufficio della Corte suprema di Cassazione, l’organo deputato alla revisione sistematica e analitica della giurisprudenza, che produce massime, relazioni e revisioni di tutto quello che viene proclamato in nome del popolo italiano.

Si tratta di un prontuario, un vademecum per giudici di tutta Italia, per orientare le decisioni di fronte a determinate cause. Con tali “suggerimenti” molte cause sono state archiviate o respinte da giudici che hanno tenuto conto della linea dettata dall’ufficio del Massimario, per fortuna non tutte, e ringrazio quella parte sana di magistratura che ancora usa la propria testa, informandosi e studiando.

Con le indicazioni fornite dai giudici del massimario, sono venute meno le garanzie date dalla presenza di più gradi di giudizio, creati per evitare che si consolidi un eventuale errore processuale. Il Giudice infatti non è un soggetto infallibile ma, come tutti, può commettere errori e la presenza di tre gradi di giudizio serve ad assicurare che la decisione sia il risultato di un’analisi accurata e scevra da ogni soggettivismo.

I giudici del Massimario nella loro relazione hanno scelto di affidarsi soltanto al report di Aifa del 22 ottobre 2021, disponibile in quel momento, non solo insufficiente, ma anche smentita dai successivi report sia di Aifa che di Ema.

In ordine alle reazioni avverse del farmaco, queste sono state sempre riportate nella scheda tecnica del farmaco stesso, conosciuto anche come bugiardino.

I giudici Maria Acierno e Antonietta Scripa del Massimario della Cassazione hanno giustificato la costituzionalità dell’obbligo vaccinale dichiarando a pagina 13 della relazione: «È scientificamente provato e riconosciuto che i vaccini costituiscono una delle misure preventive più efficaci con un rapporto rischi/benefici particolarmente elevato ed un valore etico intrinseco assai rilevante in quanto espressione del dovere di solidarietà». E in quella successiva, nel tentativo di giustificare il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione indicano in premessa che «secondo la Costituzione un trattamento sanitario obbligatorio è conforme all’articolo 32 ove sia teso a migliorare o preservare lo stato di salute del soggetto a cui è diretto e non incida negativamente sulla salute del destinatario».

Così la relazione inviata ai giudici per condizionarli sulle future cause che si sarebbero trovati a discutere, riporta: «Nella normalità dei casi chi vi sottopone (al vaccino ndr) sopporta al massimo conseguenze lievi e temporanee trascurabili anche a fronte dei benefici immunitari e dei gravi rischi che altrimenti potrebbero insorgere». Con tali affermazioni, sembra che i giudici del Massimario si siano sostituiti ai medici.

Nel frattempo su pressione del Tribunale Amministrativo del Lazio, l’Agenzia Italiana del Farmaco confessa di non poter esibire la necessaria (e obbligatoria) documentazione, perchè non ne era in possesso e perchè «I 4 vaccini anti-Covid, non essendo stati sottoposti a tutti i necessari studi di sperimentazione, quali genotossicità e cancerogenicità (circostanze ben evidenti in tutti i bugiardini), non hanno mai ricevuto dall’EMA [European medicines Agency, nda] l’autorizzazione permanente, bensì “l’autorizzazione condizionata”, la quale prevede l’obbligo per le 4 case farmaceutiche di depositare, già durante la campagna vaccinale, dati aggiuntivi e necessari per dimostrare l’esistenza dei requisiti di “efficacia” e “sicurezza”».
Inoltre a pagina 18 si legge: «In merito alla sicurezza, il monitoraggio effettuato dall’Aifa attraverso il sistema di farmacovigilanza che raccoglie e valuta tutte le segnalazioni di eventi avversi evidenzia un bilanciamento rischi/benefici assolutamente accettabile in quanto i danni conseguenti alla somministrazione del vaccino per Sars Cov-2 devono ritenersi, considerata l’estrema rarità del verificarsi di eventi rari e correlabili, rispondenti ad un criterio di normalità statistica con una incidenza delle reazioni negative di breve periodo molto bassa e appena di poco superiore a quelle conosciute da anni per i vaccini ordinari».

Il Massimario conclude riportando che «il rapporto rischi/benefici sembrerebbe pendere a favore dei secondi e che pertanto un eventuale obbligo di vaccinazione anti covid previsto mediante legge statale potrebbe superare con un elevato grado di probabilità il vaglio di costituzionalità». A parte pochi giudici coscienziosi, la restante parte visto il parere della Corte Suprema, hanno pedissequamente archiviato o rigettato qualsiasi ricorso come quelli dei danneggiati da vaccino.

La cosa certa è che i danneggiati da vaccino sono molti e sono sotto gli occhi di tutti e mi chiedo fino a che punto la magistratura vorrà far finta di nulla tenendo la testa girata dall’altra parte?

Sarebbe bastato dare un’occhiata anche alla farmacovigilanza di altri Paesi, come la raccolta di effetti avversi Eudravigilance per l’Europa e Vaers per gli Stati Uniti, che erano già ampiamenti attivi sul fronte dei danneggiati essendo un problema mondiale, ma nemmeno questa è stata presa in considerazione dai giudici che hanno affrontato la questione della sicurezza solo da una prospettiva nazionale.

L’ufficio del Massimario ha aggiunto che «i bollettini periodici sull’andamento dell’epidemia prodotti dall’ISS (…) attestano che la profilassi vaccinale ha efficacia preventiva sia nel contenere i sintomi della malattia, riducendo drasticamente il rischio di incorrere in sindromi gravi, sia nella trasmissione dell’infezione». Dunque, per il Massimario, l’unico appiglio utile per giustificare l’efficacia dei vaccini, lo trova nei bollettini emessi dall’ISS.

Non è stata considerata l’intervista del Dr. Lo Palco rilasciata sul programma di “Piazza Pulita” sul canale “La 7” in data aprile 2021 in cui dichiara: “I vaccinati possono contagiare” ed ancora: “lo sappiamo perché abbiamo avuto casi di medici vaccinati che hanno infettato reparti”.

In una comunicazione ufficiale del 18.10.2023 a seguito di interrogazione della Commissione Europea, l’EMA certifica l’inefficacia del vaccino anti covid-19, rispetto al contagio: “I vaccini contro il Covid-19 non sono stati autorizzati per prevenire la trasmissione. Le informazioni sul prodotto affermano chiaramente che i vaccini servono per l’immunizzazione attiva per prevenire il Covid-19”. Non solo, i rapporti Ema rilevano che i sieri anti covid-19 non sono mai stati autorizzati per la prevenzione dell’infezione dal virus SARS COV 2. Orbene, l’obbligo vaccinale basato sulla prevenzione, è stato un atto criminale messo in atto dal governo italiano, il quale già dal 2020 sapeva che il farmaco anti covid-19 non avrebbe potuto proteggere dal contagio virale, ingannando gravemente gli italiani.

I giudici del Massimario anziché tutelare i diritti fondamentali sulla inviolabilità del corpo umano e sull’autodeterminazione, hanno contribuito a danneggiare ancora di più gli italiani riuscendo a fare ancora peggio, poiché non solo erano tenuti ad essere a conoscenza che il vaccino anti covid-19 non previene l’infezione e non offre alcuna copertura ma, ha negato indennizzi alle persone danneggiate e la restituzione degli stipendi ai dipendenti sospesi, facendoli condannare anche alle spese processuali.

Tali decisioni contrastano anche con le ammissioni della stessa Pfizer e AIFA, e di quanto riportato nelle schede tecniche: “Dopo la vaccinazione con Comirnaty è presente un aumento del rischio di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del rivestimento esterno del cuore) (vedere paragrafo 4). Queste condizioni possono svilupparsi pochi giorni dopo la vaccinazione e si sono verificate principalmente entro 14 giorni. Sono state osservate più spesso dopo la seconda dose di vaccino e nei maschi più giovani.”.

Anche l’Aifa dopo l’Ema, ha ammesso che i vaccini non prevengono l’infezione da sars-cov-2, in risposta ad una istanza di accesso agli atti presentata dall’associazione Arbitrium e inviata anche al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità, doc. del 19 luglio 2024 n. “0094558-19/07/2024-AIFA-AIFA_UAC-P”, .

Oggi alla luce di quanto riportato in questo articolo ci si chiede quanto tempo serve ancora ai giudici del massimario della Corte di Cassazione e alla magistratura tutta per fare un passo indietro, riconoscendo le proprie responsabilità e riconscendo con giuste sentenze i danni da vaccino e la restituzione degli stipendi ai dipendenti sospesi.

*Francesco Paolo Cinquemani

*avvocato

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