La pizza, Google, e la…tracciabilità dei pagamenti.

La pizza, Google, e la…tracciabilità dei pagamenti.

 

Come è noto, il pappagallismo dei noti opinionisti frequentatori dei “talk-shou”, ripete il mantra che la tracciabilità dei pagamenti serve per scovare l’evasione fiscale, bla bla bla…

Ebbene, oggi mi è pervenuto via web, un disegno animato in forma di dialogo immaginario, che é diventato virale e che, dopo averlo visto, mi sono sentito davvero male.

Per non sbagliare e per far “godere” al meglio il fegato del cortese lettore, riporto testualmente il dialogo (1)  del pupazzo animato e la “voce” che gli spunta dal nulla.

  • Pupazzo: Buonasera! Pizza da Mario?
  • Voce: No…è google pizza.
  • P-: Oh, scusa, ho sbagliato numero?
  • V-: No, google ha comprato la pizzeria.
  • P-: Ah! Capito. Posso ordinare una pizza a domicilio?
  • V-: Certo, preferisci ordinare la solita?
  • P-: La solita? Ma come fai a saperlo?
  • V-: Dal tuo numero, le ultime 10 volte hai preso una pizza con prosciutto crudo e bufala.
  • P-: Sì, va bene quella.
  • V-: Posso consigliarti invece una pizza con spinaci e pomodorini freschi?
  • P-: Ma sei pazzo? Non mangio verdure.
  • V-: Be’, il tuo colesterolo è piuttosto alto.
  • P-: Come fai a saperlo?
  • V-: Hai sincronizzato i tuoi esami del sangue con il nostro sistema.
  • P-: Non mi interessa! Sto già prendendo le medicine.
  • V-: Non proprio, risulta che le hai acquistate solo una volta tre mesi fa nella farmacia vicino al tuo lavoro e poi non le hai più comprate.
  • P-: Le ho prese in una farmacia diversa.
  • V-: Non risulta sulla tua carta di credito.
  • P-: Le ho pagate in contanti!
  • V-: Non ci sono prelievi recenti dal tuo conto.
  • P-: Avevo del contante da parte!
  • V-: Non risulta dalla tua dichiarazione dei redditi, a meno che non sia denaro non dichiarato.
  • P-: Questa è follia. Me ne vado su un’isola sperduta, senza internet e senza telefono!
  • V-: Ottima idea! Ma rinnova il passaporto, è scaduto la settimana scorsa.

Bene, se ancora qualcuno avesse qualche dubbio del vero motivo per il quale stanno digitalizzando pure quante volte al giorno respiriamo, questo é il paradigma in cui viviamo ora, ma “a nostra insaputa”.

Credo che questo immaginario (ma non tanto) dialogo, sia davvero agghiacciante. La digitalizzazione di tutto il quotidiano di ognuno di noi non è altro che un “cavallo di troia” per entrare nelle nostre (già grame) vite e controllarle di fatto.

Non mi soffermo a ripetere che la tracciabilità dei pagamenti ha certamente una utilità per grosse cifre, che uno non porta con se medesimo. Per il resto è un metodo di pagamento che ha una utilità solo per il produttore del servizio, che incassa una percentuale su ogni transazione, il quale ti profila la tua vita, bla bla bla…

Come ho già scritto in un mio precedente articolo, l’evasione si potrebbe facilmente controllare con il “metodo farmacia”. Ossia facendo sì che ogni distributore di un servizio o bene, comunichi in tempo reale all’Agenzia delle entrate l’acquisto del bene o servizio di un acquirente (come si fa per le medicine in farmacia, se dai il tuo codice fiscale), e poi alla fine dell’anno l’Agenzia delle entrate controlla quanto ha speso il Sig. Tizio, e ne controlla la dichiarazione dei redditi.

Tutto ciò Bypassando completamente i fornitori del servizio (le banche ed affini), che fiscalmente non ci azzeccano nulla nel rapporto fra lo Stato e il cittadino.

Semplice no? Direi…troppo semplice.

Massimo Piccolo

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  • (1) (link del dialogo)

 https://www.facebook.com/reel/3798866693687404

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