Il NITAG: Funzione e Contesto
Il NITAG (National Immunization Technical Advisory Group) è l’organismo tecnico consultivo istituito presso il Ministero della Salute, incaricato di fornire raccomandazioni sulle politiche vaccinali nazionali. Composto da esperti in ambito medico-scientifico, il NITAG ha il compito di analizzare le evidenze disponibili, valutare le tecnologie sanitarie e orientare le decisioni pubbliche in materia di immunizzazione.
Nel triennio 2025–2028, la nuova composizione del NITAG ha incluso due medici noti per le loro posizioni critiche verso alcuni aspetti della vaccinazione pediatrica: il prof. Paolo Bellavite e il Dr. Eugenio Serravalle. La loro nomina ha suscitato reazioni fortemente polarizzate, culminate nel rifiuto dell’incarico da parte della dirigente veneta Francesca Russo, che ha motivato la sua decisione con la presenza di membri ritenuti “non coerenti con le evidenze scientifiche”.
Ma è proprio qui che si apre il vero nodo della questione: può la scienza escludere il confronto? Può la medicina ignorare il principio di precauzione e la responsabilità individuale del medico?
Chi è Bellavite?
Il Dottor Paolo Bellavite, classe 1952, è medico chirurgo, specialista in ematologia, già professore Associato di Patologia Generale presso l’Università di Verona, ha conseguito il Master in Biotecnologia presso l’Università di Cranfield e il diploma di perfezionamento in statistica sanitaria e epidemiologia medica presso l’Università di Verona. Ricercatore sugli aspetti molecolari e cellulari dell’infiammazione, ha messo a punto numerosi micrometodi di laboratorio e si è occupato anche di fisiopatologia e farmacologia delle piastrine e di patologie da radicali liberi. Si interessa di ricerca scientifica nell’ambito degli approcci terapeutici complementari, già Coordinatore dell’Osservatorio per le Medicine Complementari. È autore di oltre 200 pubblicazioni tra cui 9 libri: 114 sue pubblicazioni sono recensite da PubMed.
È stato più volte audito in Senato su tematiche relative alle vaccinazioni anche congiuntamente al Dottor Alberto Donzelli e altri medici, con la richiesta di un tavolo tecnico su: Andamento della mortalità 2021 vs 2020 e precedenti (Dati EuroMoMo) e mortalità totale nei RCT (studi clinici controllati randomizzati) con vaccini a mRNA; Vaccini Anti Sars-CoV-2 e prevenzione dall’infezione; Opportunità e rischi vaccinazione pediatrica; Bambini e adulti non vaccinati vs vaccinati e relativi rischi di infezione per la comunità; Sorveglianza attiva e passiva e nesso causalità nella stima reazioni avverse.
L’inserimento nel NITAG del Prof. Bellavite costituisce una naturale prosecuzione di tale necessario dibattito scientifico basato sulle prove fortemente richiesto da una base di medici e cittadini che richiedono di tornare ad un confronto autentico privo da dogmi e da protocolli calati dall’alto, spesso senza le dovute cautele. Ascoltare dopo 4 anni la rispondenza degli interventi di questi medici a quanto si è poi verificato dovrebbe far calare un silenzio tombale su tali nomine.
Chi è Serravalle?
Il Dottor Eugenio Serravalle, classe 1955, è medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale, da anni consulente e responsabile di progetti di educazione alimentare di scuole d’infanzia di Pisa e comuni limitrofi; già membro della Commissione Provinciale Vaccini della Provincia Autonoma di Trento, relatore in convegni e conferenze sul tema delle vaccinazioni, della salute dei bambini e dell’alimentazione pediatrica in tutta Italia, autore di numerosi libri sul tema della prevenzione e delle vaccinazioni pediatriche.
Quale Presidente di ASSIS (Associazione di Studi e Informazioni sulla Salute), ha recentemente sollevato verso le direzioni sanitarie di alcune regioni una serie di obiezioni circa l’opportunità di procedere alla campagna di offerta attiva dell’anticorpo monoclonale contro il virus respiratorio sinciziale a tutti i neonati tra novembre e marzo2, chiedendo conto di atti riguardanti le informazioni riportate sui moduli di consenso informato che sono stati proposti ai genitori sulla base di informazioni tutt’ora da verificarsi, in quanto le risposte a tali accessi agli atti sono state parziali, lacunose e non hanno fornito i dati richiesti.
Pertanto, non stupisce che la Dott.ssa Francesca Russo, Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto, che nel caso della campagna di vaccinazione con l’anticorpo monoclonale per il VRS ha adottato un atteggiamento diametralmente opposto a quello di medici come il Dr Serravalle, arrivando a definire il farmaco, che – lo ricordiamo – è stato autorizzato con una procedura accelerata comprimendo le fasi di sperimentazione, pur essendo rivolto a bambini e neonati, “una novità epocale nel campo della prevenzione” e vantando il primato della Regione Veneto del dotarsi di tale profilassi, in nome di studi internazionali che sono stati oggetto delle richieste di accesso agli atti alle quali ASSIS attende ancora risposta, ritenga incompatibile la propria partecipazione a tale organo consultivo insieme al Dottor Serravalle.
Allo stesso modo, non stupisce che il Ministero della Salute, anche alla luce delle verità che stanno emergendo in sede di Commissione parlamentare sulla gestione pandemica e che palesano quanta parte delle scelte sanitarie siano state assunte dalla politica e osannate da un establishment sanitario più sussidiario dello Stato che rivolto alla tutela del cittadino, voglia ora imprimere un cambio di rotta avvalendosi dei pareri e soprattutto delle prove scientifiche offerte da specialisti che osservano un atteggiamento di maggiore garanzia verso i pazienti/utenti e che basano le scelte mediche sul principio di precauzione.
La Scienza Senza Confronto è Arbitrio
La scienza non è un sistema di certezze assolute, ma un metodo fondato sulla verifica, sul dubbio, sul confronto tra ipotesi e dati. Quando si pretende di escludere dal dibattito figure competenti solo perché portatrici di visioni critiche – peraltro basate su documentazione ufficiale, come i Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) e i dati delle stesse case farmaceutiche – si abbandona il terreno della medicina per entrare in quello dell’ideologia.
La medicina, per sua natura, deve essere personalizzata. Il giuramento di Ippocrate impone al medico di “non nuocere”, e il Codice Deontologico stabilisce che ogni terapia deve essere prescritta “in scienza e coscienza”, dopo un’attenta valutazione dello stato di salute del paziente e della sua anamnesi familiare.
Ignorare questi principi, riducendo l’atto medico a un protocollo standardizzato, significa tradire la responsabilità professionale e mettere a rischio la fiducia tra medico e paziente.
Il Rifiuto del Confronto: Una Deriva Preoccupante
La reazione contro Bellavite e Serravalle, con petizioni e richieste di revoca, non è solo una questione di opinioni divergenti. È il sintomo di una cultura che rifiuta il dissenso, che confonde la critica con l’eresia. Ma la vera scienza si nutre di pluralismo, di revisione, di contraddizione. Senza questo, non c’è progresso, ma solo conformismo.
Definire “antiscientifici” medici che si basano su dati ufficiali e che invocano il principio di precauzione è un atto grave. È voler imporre una sola voce, una sola verità, che nulla ha a che vedere con la medicina e con la scienza. È una forma di dittatura sanitaria.
La Medicina è Responsabilità, non Obbedienza
Ogni atto medico, compresa la vaccinazione, deve essere preceduto da:
- Una valutazione anamnestica completa
- Accertamenti clinici sullo stato di salute del paziente
- Una prescrizione individualizzata, non automatica
- Un’informazione trasparente e comprensibile per i genitori
Questi non sono optional, ma doveri etici e professionali. Ometterli significa trasformare la medicina in sperimentazione non dichiarata.
Conclusione
La tutela della salute dei bambini richiede rigore, responsabilità e trasparenza. I medici e gli ordini in generale (anch’essi composti da medici) dovrebbero far sentire la propria voce parlando dicendo essere a favore della buona medicina, di una medicina che ascolta, che valuta, che rispetta l’individualità del paziente e non di mistificare i colleghi che hanno una opinione diversa ma basata su fonti e dati nel rispetto del paziente.
Ogni bambino merita di sentirsi al sicuro. Ogni genitore merita la verità sui benefici ma, soprattutto sui rischi ai fini della sottoscrizione del consenso libero e informato.
Francesco Paolo Cinquemani
*avvocato
Fonti: