La legge dei più forti, e il “cul de sac” dell’Occidente.

La legge dei più forti, e il “cul de sac” dell’Occidente.

 

Da circa 15 giorni, io, come altri connazionali (e non concittadini, ma qua ci vorrebbe un altro articolo), siamo tempestati di chiamate al cell. da parte di call-center. Personalmente, me ne arrivano una media di 3 al giorno. Le chiamate in parola, provengono da numeri di cell. ai quali, se richiami, l’operatore ti dice che è un numero errato. Peraltro, alle volte rispondo per disperazione, e subito dopo si sente il click di chiusura. Un mio amico complottista (diciamo), dice che vogliono catturare la tua voce, e poi con l’intelligenza artificiale, bla bla bla…

Ora, immaginate che ogni giorno bussino alla vostra porta di casa più volte al giorno, soprattutto a ore pasti, e ti vogliano “vendere” qualcosa. Per carità, è il mercato/capitalismo bellezza! Dove ormai siamo tutti massificati come un gregge e/o mucche da mungere e/o da macellare.

L’altro giorno ho rimediato una magra figura con una persona perché mi aveva chiamato al cell. (da me precedentemente autorizzato) per una info, ma io non ho risposto poiché non avevo il n. di tel. Memorizzato. Pazienza: chiamiamoli “effetti collaterali”.

Ora, il Governo di una Nazione seria, in uno dei tanti “decretini-legge” che sforna periodicamente, potrebbe inserire un articoletto breve breve, per porre fine a questo scempio delle coronarie dei cittadini italiani, semplicemente con un tocco di penna: “E’ vietato contattare un cittadino italiano, senza sua autorizzazione. Vi basti la pubblicità”.

Perché non lo fa? Semplice. Perché dobbiamo metterci in testa che siamo precipitati in un periodo storico “orwelliano/angosciante”, dove il bene della collettività è sacrificato a favore di interessi particolari. E questo, come direbbe Vittorione Feltri: “E’ fattuale!”.

Un periodo storico dove ormai i cittadini sono impotenti di fronte a scelte governative che non rispondono alle promesse elettorali di chi ha vinto le elezioni, e senza che nessuno si vergogni di ciò. La vergogna, questa sconosciuta. E, beninteso, ciò a prescindere dagli schieramenti – al governo ci sono stati tutti -, il Parlamento ormai è preda del governo pro tempore, non conta nulla (e qua, di nuovo altro articolo;  mi devo decidere a scrivere un libro…).

Ed ecco che poi la gente non vota più. A che serve? Se poi chi prende i voti non mantiene le promesse e la parola data. La parola data…chi era costei? La parola oggi è fluttuante, fumosa, di significato incerto, e soprattutto si usa il suo significato originario, oppure quello che…serve.

Così, con “nonchalance” si getta in faccia all’interlocutore il significato che conviene pro domo sua, senza neanche preoccuparsi della “fattualità”. A che serve? Conta solo ciò che dice chi ha il potere. Soprattutto quello mediatico del  Msm (Mainstream media).

Il folle periodo del covid ne è un esempio di scuola. E qua davvero ci vorrebbe un altro articolo. Ma mi fermo subito. Dico solo che il potere costituito diceva “A”, anche se nella esperienza comune si capiva benissimo che invece trattavasi di “B”. Ma solo a osare “perplessità”, ci si accaniva contro “gli untori”. Salvo scoprire poi (a babbo morto e a “spese” ormai già fatte: vedi alla voce Ursula) che gli “untori” avevano ragione. Solo che si può dire solo sottovoce, e chi è stato manipolato, non certo può ammettere qualcosa di diverso da quello che diceva, prima. Ho visto amicizie pluriennali, disperdersi come neve al primo sole di primavera.

Scusate, ma mi sono fatto distrarre da cose che gridano vendetta. Ma torniamo ai poteri…

Vi faccio solo due brevi esempi che di recente hanno fatto litigare i partiti di Governo (ammesso che non sia un gioco delle parti). Pare si volessero alzare le tasse sugli affitti brevi. Cioè un povero cristo che ha un appartamento “che gli avanza”, lo affitta per brevi periodi e ci guadagna, arrotondando “le entrate” familiari. Il governo che fa? Aumentiamogli le tasse dal 21 al 26 per cento.

Al momento non si sa che fine farà questa “ideona”, si aspetta che il Parlamento, converta in Legge la proposta governativa. A Costituzione vigente si deve (ancora) “formalizzare” ciò.

Un’altra proposta di “prelievo fiscale” è quella sugli extraprofitti delle banche. Essa è stata prima derubricata a “contributo”, sia mai che si parli di tassazione, per i poteri forti la tassazione è “esproprio proletario”. Intanto non si capisce perché si debba parlare di extraprofitti. Sono profitti: punto. E non si capisce perché per i poteri forti si parla di “contributo” e non si parla di “tasse“. (tecnicamente sarebbero “imposte”, ma non fa nulla).

Dulcis in fundo, nei giorni scorsi, ho avuto modo di assistere in tv, ad uno sgombero forzato a Milano, con decine di uomini delle forze dell’ordine, manco dovessero sgomberare un covo di mafiosi. Uno pensa che trattasi di una delle tante case di poveri cristi, abusivamente occupate da una varia umanità italiana o straniera, ed invece scopro che trattasi di affittuari che pagavano regolarmente, ma che avevano il contratto scaduto. E a chi appartenevano gli immobili?

Ma a gruppi immobiliari che desideravano porre in essere “affitti brevi” e/o turistici. Per la serie: “Il profitto a tutti i costi”. Anche umani.

Ecco, questo è il paradigma del capitalismo da importazione, che la società anglosassone ha inoculato nelle società occidentali. Interessi a favore di pochi e socialità “di” e “a” nessuno. Spariti i partiti tradizionali, che nel bene e nel male avevano delle idealità, è arrivato in politica “il pensiero politico del nulla”. I politici, non avendo più ideali in cui credere, sono molto più permeabili alle pressioni dei poteri forti, che, con i metodi che sono loro consueti, sono capaci di “convincere” chiunque. Ecco, questo è il vero dramma dell’Occidente. Siamo in un “cul de sac”.

A proposito: non mi dite che non avete compreso chi sono i personaggi della vignetta. Ah Signora mia, siamo persi…

 Massimo Piccolo

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