Una serata intensa, carica di emozione, memoria e impegno civile ha trasformato la Sala Papa Giovanni Paolo II (Teatro San Rocco) in un luogo di incontro autentico tra arte, territorio e coscienza collettiva. Qui si è svolta l’edizione 2025 del Premio Internazionale “Carlo Delle Piane”, manifestazione nata da un’idea di Antonio Parciasepe e Anna Crispino Delle Piane, organizzata dall’associazione Sannio che Legge e prodotta dall’Italy Film Commission.
Un evento che non ha celebrato soltanto il talento, ma il valore dei percorsi, delle relazioni e della responsabilità culturale, sotto il segno della Pace e dell’eccellenza artistica.
L’incontro e l’empatia: Carlo Delle Piane oltre il mito
Il Premio porta il nome di Carlo Delle Piane non solo per onorarne la straordinaria carriera, ma per custodirne l’eredità umana. Come ha ricordato Antonio Parciasepe, l’incontro avvenuto nel 2013 in occasione del Premio Troisi non fu un atto formale, ma un vero e proprio riconoscimento tra anime.
Non un omaggio al passato, ma la conferma di un legame ancora vivo con il pubblico e con chi, come Parciasepe, aveva seguito Delle Piane fin dall’infanzia. Da quella simpatia istintiva nacque un’amicizia autentica, fatta di dialoghi profondi, scambi intellettuali e confidenze sincere.
L’uomo e l’attore
Vederlo recitare era una lezione di stile; conoscerlo nel privato era una lezione di vita. Carlo Delle Piane portava con sé un’umanità spigolosa ma vera, mai addomesticata. Le sue abitudini, le sue “fisse”, quel volto iconico dominato da uno sguardo capace di attraversare lo schermo raccontavano un uomo che non aveva bisogno di filtri.
Nonostante una carriera monumentale, conservava l’umiltà di chi sa di essere al servizio di un’arte più grande. Una rarità, oggi, nel mondo dello spettacolo.
Un’eredità sottile e duratura
Carlo Delle Piane ha abitato i suoi personaggi con una fisicità generosa, lasciando un vuoto che non è solo professionale, ma umano. La sua assenza è il silenzio di un amico discreto che se ne è andato troppo presto, lasciando il desiderio di un’altra risata, di un altro racconto, di un altro istante condiviso.
È proprio questa eredità, fatta di rispetto, misura e verità, che il Premio intende custodire e trasmettere.
Le parole del Presidente Antonio Parciasepe
Ad aprire ufficialmente la serata è stato Antonio Parciasepe, Presidente Nazionale di Italy Film Commission e Direttore Artistico del Premio:
«Celebrare Carlo Delle Piane significa celebrare l’essenza stessa del cinema italiano: quell’umiltà mista a un talento immenso, quella capacità di dire tutto con un solo sguardo e quella resistenza artistica che ha reso la sua carriera un esempio di integrità per tutti noi.
Oggi non premiamo solo il successo, ma il percorso. Otto eccellenze che, in ambiti diversi, condividono lo stesso spirito del Maestro: la ricerca costante della verità e della bellezza».
Parciasepe ha poi ricordato il legame con Assisi, sede della precedente edizione, e ha lanciato un forte messaggio di pace, invitando sul palco, in un gesto simbolico, due artiste – una russa e una ucraina – unite in un abbraccio fraterno.
Un racconto d’amore e di musica
La serata, condotta da Rocco Mancini, con il supporto tecnico di Carlo Perugini e le letture dell’attore Michele Albini, si è aperta con un momento di grande intensità emotiva: l’intervista alla dott.ssa Anna Crispino Delle Piane.
Tra video d’archivio e letture tratte dal libro L’uomo che ho amato (prefazione di Pupi Avati), Anna Crispino ha omaggiato il marito anche attraverso la musica, interpretando classici napoletani accompagnata dal duo Giorgio & Nadia. Particolarmente toccante il contributo video dedicato all’incontro tra Carlo, Anna e Franco Battiato, sulle note de La Cura.
Le eccellenze premiate
Alla presenza della Presidente di Sannio che Legge Stefania Esposito, del Sindaco Valerio Testa e dell’Assessore Rossella Perugini, la cerimonia ha celebrato otto profili di altissimo rilievo.
M° Filippo D’Eliso (Musica e Poesia)
Premiato per la capacità di coniugare rigore scientifico e sensibilità artistica, unendo composizione informatica e orchestrazione cinematografica in una ricerca musicale che è al tempo stesso struttura, visione ed emozione.
Luciana Latte (Fotografia)
Riconosciuta per uno sguardo capace di esplorare l’anima attraverso l’obiettivo, trasformando il caos urbano in silenzio, attesa e autenticità.
Prof. Renato Rinaldi (Storia e Memoria)
Definito “archeologo dell’identità”, premiato per il prezioso lavoro di custodia e restituzione della memoria storica di Pontelandolfo, trasformata in consapevolezza collettiva.
Tetyana Shyshnyak e Associazione OrbiSophia (Canto e Attivismo)
Per aver trasformato il Canto Beneventano in uno strumento di integrazione, dialogo interculturale e pace, dimostrando come la musica possa essere veicolo di convivenza.
Natalia Rinaldi (Moda e Stile)
Premiata per aver elevato la sartoria a narrazione visiva, portando l’identità di Pontelandolfo nel panorama dell’Alta Moda romana attraverso eleganza e memoria artigianale.
Claudia Federica Petrella (Recitazione)
Per venticinque anni di “resistenza artistica” e per la versatilità tra cinema, teatro e televisione. Ha inoltre commosso la sala leggendo un ricordo personale del legame tra Parciasepe e Delle Piane.
Dott.ssa Lisa Di Giovanni (Giornalismo ed Editoria)
Premiata per l’instancabile attività di promozione culturale e per la capacità di costruire ponti tra comunicazione e sociale, restituendo centralità alla parola, al merito e alla responsabilità culturale.
Francesca Maiella (Musica Classica)
Giovane eccellenza del flauto, riconosciuta per la profondità interpretativa e la maturità artistica che la vedono già protagonista sui più importanti palcoscenici internazionali.
Cultura come filo che unisce
L’evento si è concluso con il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale di Pontelandolfo, che ha patrocinato moralmente l’iniziativa, ribadendo come la cultura resti l’unico filo capace di unire passato, presente e futuro.
Il Premio Internazionale “Carlo Delle Piane” si conferma così non solo come celebrazione dell’eccellenza artistica, ma come spazio vivo di dialogo, memoria e impegno civile, nel segno di un cinema e di una cultura che tornano, finalmente, a casa.
