Si chiama “Work from Ollolai/Traballa dae Ollolai“, il progetto promosso dal piccolo comune in provincia di Nuoro, che mette in affitto le case del paese a 1 euro. Un’iniziativa voluta dal sindaco Francesco Columbu e avviata in collaborazione con l’associazione culturale Sa Mata. Lo scopo dei Comuni che vi aderiscono, molto spesso borghi in via di spopolamento, è quello di ridare vita agli spazi dimenticati.
Il progetto nasce a seguito dell’iniziativa delle “Case a 1” euro, grazie alla quale il Comune di Ollolai, ha messo a disposizione le abitazioni disabitate al prezzo simbolico di 1 euro, a patto che le si ristrutturi e le si abiti, incrementando così popolazione e ricadute economiche. L’iniziativa ha accolto un discreto numero di persone dal tutto il mondo che, stanche dei ritmi frenetici della quotidianità, hanno optato la calma del Nuorese. Questa volta, però, il progetto ha un obiettivo preciso: sviluppare una rete di residenze internazionali per i professionisti che vivranno e lavoreranno in smart working o come nomadi digitali, in affitto al prezzo simbolico di 1 euro al mese.
La notizia è rimbalzata sui media nazionali e internazionali. Il primo cittadino di Ollolai, ideatore del progetto, si trova ora a dover fronteggiare ben 1.112 candidati che hanno fatto richiesta nel portale dedicato sul sito del comune. Clarese Partis, designer californiana di 39 anni, è la prima nomade digitale che vivrà a Ollolai.
“Il mio obiettivo – ha dichiarato Clarese all’ANSA – è quello di fare il mio lavoro ovunque mi trovi servendomi della rete e delle nuove tecnologie. Sono entusiasta di poter godere di una nuova natura, delle montagne e dall’aria fresca. Ci sono da pochi giorni e ci starò un mese, ma devo dire che vivere qui è meglio di quanto mi aspettassi e l’accoglienza è stata calorosissima”.
Giulia Lecis