Schengen, Romania: i capricci dell’Austria e il ruolo dell’Italia di Antoniu Martin, storico e analista politico

La Romania aveva e ha legittime aspettative riguardo all’ammissione allo spazio Schengen. Membro dell’UE. dal 2007, nel novembre 2022, alla Romania è stato revocato il meccanismo di cooperazione e verifica, ritenendo di aver compiuto progressi sostanziali nel campo della giustizia e degli affari interni. Inoltre, sia il Parlamento che la Commissione europea hanno dato alla Romania il via libera per Schengen. Si sono espressi favorevolmente anche gli esperti europei che hanno monitorato la gestione delle frontiere rumene. L’accettazione stessa nell'”Air Schengen”, in realtà un surrogato, denota il fatto che la Romania è preparata sotto tutti i punti di vista ad aderire all’area di libera circolazione in Europa.

          Il sostegno di cui gode a livello della stragrande maggioranza degli Stati europei, nonché dei funzionari di Bruxelles, rappresenta la fiducia che i progressi e gli approcci nella politica interna ed estera porteranno al raggiungimento di questo importante obiettivo. Come è noto, l’Austria si è opposta e si oppone tuttora all’adesione della Romania allo spazio Schengen, anche se ha accettato l’accesso al cosiddetto “Schengen aereo”. Ragioni politiche – il tema della migrazione viene utilizzato come argomento elettorale dal partito del cancelliere Karl Nehammer – inducono il governo di Vienna a porre sistematicamente il veto a questo legittimo desiderio di Bucarest. False argomentazioni o addirittura capricci hanno bloccato l’adesione della Romania allo spazio Schengen. Da notare che l’Austria si è comportata in modo ostile anche nei confronti di altri Stati – tra cui l’Italia – riguardo al blocco di alcune vie di accesso, mettendo così implicitamente in discussione gli accordi di Schengen. Un atteggiamento totalmente estraneo ai principi che governano la comunità europea.

          In questo contesto riteniamo fondamentale che i principali stati europei intervengano con fermezza a favore della Romania. In questa prospettiva, l’Italia, partner tradizionale della Romania per i suoi legami storici, culturali ed economici, può svolgere un ruolo di questo tipo. Stato dall’economia rilevante – membro del G8 e dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, dal 1997 nell’area Schengen -, l’Italia ha avuto e ha un ruolo decisivo nella politica europea. Inoltre, l’Italia ha più volte sostenuto la Romania nei suoi sforzi di integrazione negli organismi occidentali, essendo questo Stato Est europeo a sua volta un costante alleato del “grande fratello latino”.

          La Romania, che negli ultimi anni è sempre più presente diplomaticamente nei Balcani occidentali e nei rapporti con la Repubblica Moldova, può essere un vero alleato dell’Italia in questi ambiti di grande interesse per la politica estera di Roma. Come si può vedere in molti ambienti della Penisola, ci sono serie aspettative che l’Italia assuma un ruolo molto più visibile ed energico nella politica europea. Un capitolo importante potrebbe essere il sostegno della Romania all’adesione a Schengen.

 

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