Giorno 7 maggio, la presidenza regionale dell’anas (Associazione Nazionale di Azione Sociale) Lombardia ha organizzato una riunione con gli istruttori del cefra, per calendarizzare ed organizzare l’attività di formazione di tutti i volontari delle affiliate alla rete Anas.
Per l’occasione sarà presente anche il direttore del cefra, quale direttore e coordinatore dell’attività degli istruttori e della formazione, al fine di sensibilizzare tutti i volontari in relazione al particolare ruolo che svolgono. La consapevolezza, nel volontario, è nota. In fatti gli stessi svolgono un’attività complessa la cui scena ove intervengono muto da caso a caso ed è fondamentale aggiungere ulteriori protocolli oltre quelli espressamente previsti dalla legge ed integrata dalle regioni.
La formazione consente, a evidenziato la presidenza regionale, quella di migliorare la qualità dei servizi offerti e soprattutto prevenire sia l’aggravarsi della situazione che incidenti legati alla loro attività svolta sul territorio.
Come è noto, purtroppo, soprattutto per i volontari che svolgono un servizio particolarmente delicato e che la situazione cambia da intervento ad intervento e che si rivolgono a persone in serie difficoltà e spesso in condizioni molto precarie, non essere formati significa trovarsi in difficoltà, non ho operare correttamente, secondo i protocolli e comunque quel buon senso che evita il degenerarsi della situazione dell’infortunato e o del malato che implica automaticamente delle responsabilità che non sono soltanto civile ma anche di tipo penale.
La Presidenza, pertanto, ritiene che la formazione, non deve significare solo quella aver fatto il corso ed aver l’attestato, ma avere quella competenza da saper affrontare qualsiasi situazione in qualsiasi scena. La formazione, pertanto deve creare quelle condizione che oltre al sapere ed al saper fare, deve essere anche tale da essere un modello da seguire per i nuovi volontari.