Tribunali Italiani: i giudici motivano l’inoculo in sentenza richiamando le raccomandazioni dell’OMS

Tribunali Italiani: i giudici motivano l’inoculo in sentenza richiamando le raccomandazioni dell’OMS

Spesso mi ritrovo a leggere sentenze emesse dai nostri giudici, per fortuna non tutti, favorevoli alla vaccinazione, che sia essa pediatrica o anti covid-19, basate sulle raccomandazioni dell’OMS, deliberando con superficialità sulle sorti delle persone.

L’obbligo generale di motivazione delle sentenze è sancito, a livello costituzionale, dall’articolo 111, il quale statuisce, tra l’altro, che “Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati”, ma tali motivazioni devo basarsi sul caso specifico e no su dati e studi generici.

È fondamentale sapere che l’Organizzazione Mondialità Sanitaria (OMS), anche se è gestita dagli Stati membri che la sostengono attraverso fondi pubblici, si affida anche a donatori privati. Uno di questi è la Fondazione Gates, di gran lunga il più grande contribuente privato dell’OMS, che concorre a circa il 10% del suo budget, solo il governo degli Stati Uniti paga di più, come riportato sul sito ufficiale dell’OMS (cfr. link in allegato).

“Senza le sue risorse, molti obiettivi di salute globale, come l’eradicazione della poliomielite, sarebbero messi a rischio”, dice Lawrence Gostin, direttore di facoltà dell’O’Neill Institute for National and Global Health Law alla Georgetown University negli Stati Uniti. Gostin – che dirige anche il Centro di collaborazione dell’OMS sul diritto sanitario nazionale e globale –  pur vedendo di buon occhio la “generosità e le buone intenzioni” delle organizzazioni filantropiche come la Fondazione Gates, è preoccupato per l’eccessiva dipendenza dai fondi privati.

“La maggior parte dei soldi che Gates garantisce all’OMS è legata a programmi specifici della fondazione. Ciò significa che l’OMS non può stabilire indipendentemente le priorità relative alla salute globale ed è in balia del privato. A differenza degli Stati, la Fondazione Gates ha poco controllo democratico”.

Anche se alcune priorità di entrambi si sovrappongono, come l’eradicazione della poliomielite e l’immunizzazione in generale, resta tuttavia la preoccupazione che questi obiettivi più misurabili stiano portando a sottofinanziare altre attività, come il rafforzamento dei sistemi sanitari nei Paesi in via di sviluppo.

Alcuni funzionari della sanità pubblica non sono d’accordo con le priorità di Gates, ma c’è riluttanza a criticarlo per paura di perdere il suo sostegno. Questa autocensura è diventata così diffusa da essere soprannominata “Bill Chill”.

La Fondazione Gates, è stata un’organizzazione chiave nella risposta alla Covid-19. È stata determinante, per esempio, nella creazione di COVAX, un programma vaccinale che mira a garantire che nessun Paese sia lasciato fuori nella corsa all’immunità contro la Covid-19. La fondazione finanzia anche Gavi (l’Alleanza dei vaccini) e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), che Gates ha contribuito a fondare. Queste associazioni codirigono il programma COVAX insieme all’OMS. Secondo il New York Times, l’OMS voleva assumere un ruolo guida nel programma COVAX, ma è stata frenata dalla Fondazione Gates.

Perché l’OMS è così dipendente dai finanziamenti di Gates? “Non ha altra scelta che fare affidamento su Gates e su altri finanziamenti. I contributi obbligatori degli Stati non sono aumentati negli anni e sono del tutto insufficienti rispetto al mandato globale dell’OMS”, dice Gostin. “In termini di risorse, la più grande sfida affrontata dall’OMS è la mancanza di una fonte sufficiente di finanziamento sostenibile”, ha dichiarato per iscritto.  “Questo rende l’OMS eccessivamente dipendente dai suoi maggiori finanziatori – di qualsiasi genere – e il fatto che la gran parte delle donazioni non siano incondizionate ostacola la capacità dell’organizzazione di adempiere al suo mandato.”

“Il fatto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia sostenuta per circa il 23% dai suoi Stati membri e riceva quindi tre quarti del suo sostegno dai contributi volontari è un’enorme vulnerabilità”, ha detto Elias della Gates Foundation.

Nel 2010, Gates ha impegnato 10 miliardi di dollari con l’OMS promettendo di ridurre la popolazione, in parte, attraverso nuovi vaccini.

Nel 2014, la Catholic Doctors Association del Kenya ha accusato l’OMS di aver sterilizzato chimicamente milioni di donne keniote non disposte con una fasulla campagna di vaccinazione contro il “tetano”.

Laboratori indipendenti hanno trovato la formula di sterilità in ogni vaccino testato. Dopo aver negato le accuse, l’OMS ha finalmente ammesso di aver sviluppato i vaccini per la sterilità per oltre un decennio. Accuse simili arrivarono dalla Tanzania, dal Nicaragua, dal Messico e dalle Filippine.

È interessante accennare l’interrogazione parlamentare con richiesta di risposta scritta E-000327/2020 alla Commissione Europea: “…da qualche anno, l’OMS vede tra i suoi maggiori finanziatori non gli Stati membri bensì enti privati, i cui finanziamenti costituiscono i tre quarti del patrimonio dell’OMS. Tra essi spiccano le principali case farmaceutiche produttrici di vaccini e organizzazioni quali, ad esempio, la Fondazione Gates e GAVI Alliance, che hanno come oggetto sociale la diffusione dei vaccini… l’interrogante ritiene che avere tra i propri finanziatori soggetti privati in evidente conflitto di interesse vada a minare la terzietà della stessa OMS e ne metta in discussione l’autorevolezza.” Inutile dire che la risposta della Commissione Europea è stata alquanto deludente (cfr. link in allegato).

Inoltre, i vaccini tanto raccomandati dall’OMS e dal nostro Ministero della Salute non sono stati testati su soggetti cosiddetti “fragili” né sui bambini. Di norma, infatti, per le sperimentazioni vengono selezionati esclusivamente giovani adulti sani. Quanto appena detto è riportato sui rapporti delle sperimentazioni delle case farmaceutiche e in parte sul foglio illustrativo del farmaco di terapia avanzata (anti covid-19). Per quanto riguarda i soggetti fragili ovvero gli immunocompromessi per i quali il farmaco è, ed è sempre stato fortemente raccomandato, si evince “L’efficacia e la sicurezza del vaccino non sono state valutate nei soggetti immunocompromessi, compresi quelli in terapia immunosoppressiva.”

Alla luce di quanto detto, appare chiaro che le raccomandazioni dell’OMS in tema di vaccinazioni non sono imparziali né tantomeno affidabili, orbene sarebbe opportuno che i giudici, nel deliberare le loro sentenze, siano più scrupolosi nel considerare gli elementi relativi al caso specifico, che necessitano ognuno di un approfondimento diverso, al fine di formulare una decisione consona e ponderata al caso di specie.

Ci tengo a precisare che i giudici sono tenuti ad osservare il principio di precauzione, che è citato nell’articolo 191 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (UE). Il principio di precauzione è un approccio alla gestione del rischio per cui, qualora sia possibile che una determinata politica o azione possa arrecare danno ai cittadini o all’ambiente e qualora non vi sia ancora un consenso scientifico sulla questione, la politica o l’azione in questione non dovrebbe essere perseguita.  La Commissione Europea sottolinea che il principio di precauzione può essere invocato solo nell’ipotesi di un rischio potenziale, e che non può in nessun caso giustificare decisioni arbitrarie. Il ricorso al principio di precauzione è pertanto giustificato solo quando riunisce tre condizioni, ossia: l’identificazione degli effetti potenzialmente negativi, la valutazione dei dati scientifici disponibili e l’ampiezza dell’incertezza scientifica.

Concludo ricordando che la responsabilità civile è la responsabilità che il magistrato assume nei confronti delle parti processuali, o di altri soggetti, a causa di errori o inosservanze compiute nell’esercizio delle funzioni.

La legge n. 18 del 2015 (intervenuta sulla legge 13 aprile 1988 n. 117, che ne conteneva la precedente regolamentazione) ha ampliato le condizioni e le modalità secondo le quali un magistrato può essere chiamato a rispondere, patrimonialmente, di un danno provocato nell’esercizio delle funzioni giurisdizionali.

Francesco Paolo Cinquemani

*avvocato

Fonti:

Interrogazione Parlamentare:

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2020-000327_IT.html

Situazione finanziaria OMS:

https://www.who.int/about/accountability/financial-statements

Bilancio certificato del 2022:

https://www.who.int/publications/i/item/A76-17

 

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