di Pippo Degrandi
Sinergia può essere tante cose. A sfogliare genericamente un vocabolario, ci si si imbatte ad esempio nella seguente definizione: “azione combinata di più elementi che produce un effetto superiore di quello singolo”. Sinergia uguale collaborazione, quindi. Certamente, ma ci sono molti tipi di potenziali sinergie, non tutte animate da – come dire? – lo stesso… motore di ricerca. Quella che vogliamo sinteticamente raccontarvi noi è una sinergia del tutto particolare. Voluta, meglio ancora animata, dal “polmone” da questo punto di vista più inossidabile: il cuore.
Finiti i preamboli e le metafore a essi facilmente collegabili, ciò di cui stiamo parlando è la storia di un gruppo di ragazzi speciali – nel senso più completo, nobile e autentico del termine – e del lavoro che con loro porta avanti, ormai da parecchio tempo, la Libertas Nuoto Rivoli con l’Assistente sociale specializzato dot. Daniele Scaduto alla piscina Bonadies, hinterland immediato di Torino, impianto dove peraltro questo tipo di attività è stata fin dall’inizio in cima alle priorità morali e di conseguenza della piattaforma didattica.
Il Modello educativo in questione consiste nelle “sedute ENA” (educazione natatoria assistita) che Daniele ha sviluppato con pazienza e competenza nel corso di tutta la stagione e che, con l’arrivo di un’estate si spera finalmente in sintonia anche dal punto di vista climatico col calendario, intende prolungare senza, come si suol dire, soluzione di continuità. Non più al coperto, quindi alla Bonadies, bensì all’aperto, con uno spostamento peraltro di poche centinaia di metri: per questo, ha chiesto con successo ai gestori del parco Acquajoy, ubicato sempre a Rivoli, di proseguire l’attività in un ambiente diverso e in quanto tale doppiamente utile: perché maggiormente adatto al periodo stagionale e perché particolarmente propizio per valutare l’approccio alla pratica natatoria in un contesto nuovo rispetto a quello abituale.
La “trasferta” al parco è stata programmata per l’ultima settimana di luglio e rappresenta di per sé, a prescindere da quali e quante siano state le singole adesioni, un importante passo in avanti nella maturazione d’un programma che metta al centro del discorso non tanto le specifiche logistiche quanto la necessità di supportare questi ragazzi 12 mesi l’anno o poco meno, adeguando ovviamente di volta in volta la dinamica del servizio con le esigenze del momento.
E’ una possibilità per valutare quanto la generalizzazione delle competenze e delle risorse apprese ed acquisite dai ragazzi durante l’educativa svolta nel periodo invernale, presso la struttura coperta, sia indipendente dalla presenza del setting e possa essere supportata esclusivamente dalla relazione d’aiuto con la figura educativa di riferimento.
Il tutto nel segno di quella ricerca dell’inclusione che anima sempre di più ogni iniziativa (periferica o ad ampio raggio che sia) della Libertas e che vede costantemente in prima fila il presidente della Libertas Rivoli, la prof.a Enrica Lanza, da molti anni direttamente e personalmente impegnata in progetti di integrazione motoria attraverso lo strumento insostituibile rappresentato dall’ “acqua”.