Decima edizione per il Festival delle Letterature Migranti in programma a Palermo dal 23 al 26 ottobre ai Cantieri Culturali alla Zisa. Un traguardo significativo sottolineato anche dalla scelta del tema: Generazioni. Un titolo ambizioso che invita a riflettere sul tempo, i cambiamenti, il passato e il futuro attraverso la letteratura e il confronto con autori nazionali e internazionali, giornalisti, saggisti e attraverso gli altri linguaggi del Festival: arti visive, musica e teatro.
Tra gli autori presenti quest’anno: Antonio Franchini, vincitore del 62esimo premio Campiello – selezione giuria dei letterati, con il suo ultimo romanzo Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio, 2024), Claudia Lanteri, autrice de L’Isola e il tempo (Einaudi, 2024), tra i grandi successi letterari dell’anno, il giornalista Marcello Sorgi che con San Berlinguer (Chiarelettere, 2024) rievoca la figura del politico più amato e rappresentativo della sinistra italiana e Anna Maria Gehnyei, scrittrice e artista poliedrica, nata in Italia da genitori liberiani, autrice de Il corpo nero (Fandango, 2023), storia autobiografica di cosa significa crescere come italiana di seconda generazione.
Il programma dettagliato del Festival sarà presentato alla stampa sabato 12 ottobre alle ore 10,30 a Palazzo Branciforte – Sala dei 99, sede di Fondazione Sicilia, dal direttore artistico del Festival Davide Camarrone e da Dario Oliveri presidente dell’Associazione Festival delle Letterature Migranti e curatore della sezione musicale di FLM. Interverranno la Presidente della Fondazione Sicilia Maria Concetta Di Natale, l’assessore alla cultura del Comune di Palermo, Giampiero Cannella e i curatori delle altre sezioni del Festival: Giuseppe Cutino (teatro), Agata Polizzi (arti visive), Eva Valvo per Lost (and found) in Translation. E ancora: Marco Mondino sul programma educational con i ragazzi delle scuole; e la professoressa Domenica Perrone sugli appuntamenti letterari in collaborazione con l’università.
“Palermo e la Sicilia sono luoghi di attraversamento e di memoria. Generazioni – dice il direttore artistico di FLM Davide Camarrone – allude al sapere che per generazioni si è trasmesso fino a noi e che ora va rarefacendosi per l’esternalizzazione del pensiero umano ad algoritmi, macchine e reti che ci attraversano, ci circondano e ci escludono. Le letterature assolvono al compito di dar vita ad altre generazioni che reinventino la nostra stessa sostanza. Il rischio non è l’incontro fra culture ma la rinuncia ad esse”.