TITOLO: RSI 2.0: L’OMS RIVISITA IL REGOLAMENTO SANITARIO INTERNAZIONALE, MA LA SOVRANITÀ RESTA AGLI STATI

TITOLO: RSI 2.0: L’OMS RIVISITA IL REGOLAMENTO SANITARIO INTERNAZIONALE, MA LA SOVRANITÀ RESTA AGLI STATI

Sono stato nuovamente invitato a chiarire la questione RSI alla luce dei nuovi emendamenti proposti, il 1° giugno 2024 nel corso della 77^ Assemblea Mondiale della Sanità: il 19 luglio 2025 tali emendamenti entreranno in vigore per tacito assenso nel nostro paese, a meno che il Governo non opponga formale respingimento all’OMS.

Con l’avvicinarsi della data di entrata in vigore, di significative modifiche al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI 2005, o International Health Regulations, IHR), il dibattito sulla futura gestione delle pandemie si intensifica. Nonostante tali presupposti, che rievocano incubi quali lockdown, imposizioni sulla salute e compressione dei diritti costituzionali, è fondamentale chiarire un punto cardine che ha generato non poche discussioni: la sovranità decisionale resta saldamente nelle mani degli Stati firmatari.

Le lezioni apprese dal teatro pandemico di COVID-19 hanno spinto la comunità internazionale a rivedere il RSI, lo strumento giuridico vincolante che dal 2005 guida gli Stati nella prevenzione e risposta alle emergenze sanitarie. Le modifiche, frutto di un lungo processo negoziale (condotto prevalentemente in segreto, senza alcuna trasparenza verso la cittadinanza e verso i governi), introducono alcune novità.

Le Principali Novità del RSI Aggiornato:

  1. Definizione di “Emergenza Pandemica“: Viene introdotta una nuova categoria di emergenza, l'”emergenza pandemica”, che si affianca alla già esistente “Emergenza di Sanità Pubblica di Rilevanza Internazionale” (PHEIC). Se da un lato questa nuova categoria di emergenza mira a facilitare una risposta internazionale più coordinata e mirata in caso di eventi che rischiano di assumere o hanno assunto carattere pandemico, dall’altro, questa nuova nomenclatura non fa altro che incutere terrore nelle persone, già programmate da una PNL selvaggia attuata in questi anni, con la conseguenza di far accettare nuove restrizioni alla prima dichiarata pandemenza.
  2. Rafforzamento di Sorveglianza e Allerta: Gli Stati si impegnano a una condivisione più rapida e trasparente delle informazioni su eventi sanitari potenzialmente pericolosi. Viene posta maggiore enfasi sullo sviluppo e mantenimento di robuste capacità nazionali di rilevazione, valutazione e risposta che, altro non è che velocizzare le informazioni tra gli stati.
  3. Equità nell’Accesso a Strumenti Essenziali: Le modifiche si pongono l’obiettivo di garantire un accesso più equo e tempestivo a vaccini e trattamenti diagnostici, autorizzando l’OMS a facilitare e lavorare per rimuovere le barriere a tale accesso.
  4. Nuovi Meccanismi di Governance: altro nuovo obiettivo è di creare un Comitato degli Stati Parte per migliorare la cooperazione tra i Paesi.

Molti, leggendolo, contesteranno comunque le varie disposizioni del documento, senza rendersi però conto che la maggior parte dei punti critici erano già presenti nell’RSI da molti anni.

Sovranità Nazionale: Il Punto Fermo:

É cruciale sottolineare che, a prescindere dall’entrata in vigore degli emendamenti il 19 luglio (a meno di una presa di posizione del Governo), il RSI modificato non concede all’OMS il potere di imporre misure sanitarie coercitive all’interno dei confini nazionali di uno Stato. Il principio di sovranità è preservato in diversi modi:

  • Raccomandazioni, non Imposizioni: Le indicazioni e le raccomandazioni dell’OMS restano, per loro natura, delle raccomandazioni. L’OMS può fornire linee guida, expertise e coordinamento, ma non può obbligare un Paese a implementare lockdown, vaccinazioni di massa o altre restrizioni interne. La decisione finale sull’adozione e sulla portata di tali misure spetta sempre al singolo Stato.
  • Diritto degli Stati di Agire (o non agire): L’Articolo 43 del RSI continua a garantire agli Stati la possibilità di attuare misure sanitarie aggiuntive (o diverse) rispetto alle raccomandazioni dell’OMS, purché queste siano basate su evidenze scientifiche, proporzionate al rischio e non più restrittive del necessario. Allo stesso modo, uno Stato può decidere di non seguire una raccomandazione dell’OMS, anche se poi dovrà giustificare tale scelta.
  • Meccanismo di “Opt-Out” (Rifiuto/Riserva): Un elemento fondamentale di tutela della sovranità è la facoltà per ogni Stato Parte di notificare formalmente all’OMS il proprio rifiuto di uno o più emendamenti, o di formulare riserve specifiche, entro un termine prefissato (per le modifiche del 2024, la scadenza è il 19 luglio 2025). Questo meccanismo consente a ciascun Paese di mantenere il controllo sulle proprie obbligazioni internazionali.
  • In ordine alla sovranità dei singoli stati, l’art. 19 della Costituzione dell’OMS stabilisce che: “L’Assemblea della sanità può approvare convenzioni od accordi concernenti qualsiasi questione di competenza dell’Organizzazione. Siffatte convenzioni od accordi devono essere approvati dalla maggioranza dei due terzi dell’Assemblea della sanità, ed entrano in vigore per ogni singolo Stato, quando esso li accetta, conformemente alle proprie norme costituzionali.”
  • L’articolo della Costituzione dell’OMS che sottolinea maggiormente il carattere di raccomandazione per gran parte delle sue attività è l’Articolo 23: “L’Assemblea sanitaria avrà il potere di fare raccomandazioni agli Stati Membri su ogni questione rientrante nella competenza dell’Organizzazione.”

In conclusione, le modifiche al RSI saranno efficaci in base alla volontà degli Stati membri, di implementare le raccomandazioni, mantenendo al contempo il controllo sulle decisioni fondamentali di salute pubblica all’interno dei propri confini.

Si auspica che l’Italia quale stato parte del RSI 2005, entro la data del 19 luglio 2025 notifichi un rifiuto o una riserva agli emendamenti, portando avanti una linea di coerenza rispetto alle posizioni prese dal nostro paese nella recente assemblea mondiale della sanità in riferimento al Trattato pandemico (votazione dalla quale l’Italia si è astenuta).

Tuttavia, anche se ciò non avvenisse, dovremo ricordarci che nessuna raccomandazione dell’OMS ha valenza impositiva, che il nostro Stato è dotato di propri regolamenti specifici atti a gestire eventuali emergenze sulla salute e che noi come cittadini non dobbiamo più ripetere l’errore di accettare prassi illegittime come quelle vissute nel 2020.

Francesco Paolo Cinquemani

*avvocato

PS: per approfondimenti sui brogli avvenuti l’1 luglio 2024 nel corso della 77^ Assemblea Mondiale della Sanità vedi: (https://www.comilva.org/it/informazione/dal-mondo/oms-le-conclusioni-della-77deg-assemblea-mondiale-della-sanita-il)

 

 

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