Un ultimo momento di emozioni, sorrisi e commozione per la conclusione del progetto Passiata, un percorso che ha intrecciato inclusione sociale, agricoltura e umanità. Nella sede dell’Asp di Ragusa in piazza Igea, l’evento finale ha restituito il senso profondo di un’iniziativa capace di far crescere non solo le competenze, ma soprattutto le relazioni e le consapevolezze dei dodici giovani con disabilità intellettiva coinvolti.
A raccontarlo sono stati i protagonisti stessi, attraverso immagini, parole e piccoli gesti che hanno riempito la sala: dalla semina alla raccolta, dalla cura degli animali alla lavorazione dei prodotti tipici, dai laboratori di poesia alla preparazione della tradizionale scaccia ragusana, ogni attività svolta nel corso del progetto ha rappresentato un tassello di un cammino fatto insieme.
“Abbiamo impastato saperi e ingredienti, ci siamo sporcati le mani di terra e riempito il cuore di bellezza. Oggi è tempo di raccogliere i frutti”, hanno detto all’unisono i ragazzi che sono state la parte attiva del progetto insieme a tutto il team socio-sanitario, come ricordato anche dalla referente Asp per questo progetto, Lucia Ingarao, assieme al coordinatore Michele Gugliotta e al progettista Giovanni Capuzzello. E’ stata data voce a un’esperienza che ha lasciato un segno in tutti, nei ragazzi, nei tutor, nelle famiglie, nelle aziende e negli operatori dei servizi sanitari. Presente anche il direttore amministrativo dell’Asp di Ragusa, dott. Massimo Cicero, che ha ribadito come Passiata sia stato “un esempio virtuoso di come l’agricoltura sociale possa trasformarsi in strumento concreto di inclusione, autonomia e benessere per i ragazzi”.
Concetto ripreso dalla dottoressa Sara Lanza, direttore sanitario dell’Asp: “Questo progetto ha dimostrato che quando sanità, imprese e territorio si mettono in rete, possono generare percorsi autentici, ricchi di valore umano”. Ad arricchire l’incontro anche l’intervento del capo dell’Ispettorato Agrario di Ragusa, dott. Carpenzano, che ha sottolineato l’importanza di progetti come Passiata per il rilancio di un’agricoltura etica, legata al territorio e capace di guardare al futuro. “Abbiamo voluto creare un percorso dove ogni attività fosse occasione di crescita reciproca, tra chi insegna e chi impara, in un continuo scambio di esperienze e sensibilità”, ha poi detto in conclusione il progettista Capuzzello.
Il progetto, finanziato dall’assessorato regionale dell’Agricoltura nell’ambito del PSR Sicilia 2014-2022, ha visto la partecipazione attiva della Cooperativa Terra Iblea presso la Tenuta Cillone, dell’Azienda Agricola Cannella e dell’Azienda Agricola Allibrio, luoghi in cui i ragazzi hanno potuto avvicinarsi all’apicoltura, alla trasformazione agroalimentare, alla coltivazione, all’educazione ambientale e alla pet therapy, sempre seguiti da tutor specializzati. La dottoressa Lucia Ingarao, referente aziendale del progetto, ha voluto ringraziare pubblicamente tutti gli operatori e le operatrici “che con competenza e cuore hanno reso possibile tutto questo. Passiata ha dato valore alla lentezza, alla cura, alla semplicità di gesti che trasformano e costruiscono autonomia”.
Durante l’incontro è stato proiettato un video-racconto che ha commosso i presenti: mani che impastano, volti che sorridono, occhi che osservano le piante crescere, abbracci spontanei. Ogni immagine ha parlato della bellezza di un progetto che è andato oltre le aspettative, trasformandosi in esperienza di comunità. La chiusura non è un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio: il desiderio condiviso è che Passiata possa diventare un modello replicabile, una buona pratica da moltiplicare in altre occasioni. Perché, come ha detto uno dei ragazzi durante l’evento, “qui abbiamo imparato che ognuno ha qualcosa da insegnare, e che insieme si può fare molto di più”. E proprio per questo motivo è stato realizzato anche un ebook digitale che sarà presto disponibile sul sito del progetto e sui canali social con l’obiettivo di portare il più possibile all’esterno le finalità raggiunte con il progetto.
