Con Semedamore, Maurizio Rivera porta alla luce un romanzo sorprendente, capace di unire fiaba moderna, memoria, storia e tensione narrativa. La sua opera prima — già premiata nella categoria emergenti da Armando Curcio Editore — continua a conquistare lettori e critica, come dimostrato dalla recente presentazione a Legnano, accolta con entusiasmo e partecipazione.
Una storia che nasce dal ricordo e germoglia nel destino
Il romanzo segue la vicenda di Alina, principessa uzbeka vittima di un trauma che la priva dei ricordi, e Gianni, piccolo imprenditore italiano che tenta di riportarla verso il loro passato e verso un amore mai sopito. Lungo questo percorso emotivo emerge il filo invisibile tessuto da Esther, la nonna di Gianni, la cui forza d’animo e il cui gesto simbolico — quel “seme d’amore” piantato anni prima — diventa metafora dell’eredità affettiva che attraversa le generazioni.
Rivera si muove tra registri diversi: la dolcezza della fiaba, la tensione della spy-story, le ombre della storia contemporanea e la potenza dei grandi sentimenti. Il romanzo ne esce arricchito, multiforme, avvolgente.
Il pubblico e l’autore: un incontro che conferma la natura “contagiosa” del romanzo
La presentazione a Legnano ha ulteriormente confermato la forza comunicativa della storia e il coinvolgimento che Rivera riesce a creare intorno a Semedamore. Al termine dell’evento, l’autore ha espresso tutta la sua emozione con parole che sintetizzano perfettamente lo spirito del suo libro:
«Grande soddisfazione ieri sera alla presentazione: Semedamore è partito e spero sia trasmissibile e supercontagioso.»
Una dichiarazione che non è semplice entusiasmo, ma una precisa visione: Rivera immagina il suo romanzo come un messaggio che passa di mano in mano, come un’emozione che si diffonde spontaneamente.
Le sue parole trovano conferma nella risposta del pubblico: molti partecipanti hanno acquistato più copie, scegliendole come dono natalizio, contribuendo così all’“effetto tam-tam” che l’autore auspica.
Rivera ha inoltre ricevuto da Terre des Hommes il certificato di libro sostenibile, a sostegno dei progetti “In-difesa”, dedicati alla tutela delle bambine nel mondo. Un riconoscimento che amplifica il valore etico del romanzo e che l’autore ha accolto con orgoglio, sottolineando il desiderio che Semedamore non sia solo un’opera narrativa, ma anche un veicolo di solidarietà.
Conclusa la serata, Rivera ha aggiunto:
«Visto che sognare è meraviglioso… sogniamo in grande!»
Una frase che potrebbe essere la perfetta sintesi del romanzo stesso: una storia che invita a credere nei legami profondi, nella memoria che ritorna, nella cura per il futuro, nella possibilità di immaginare un mondo diverso.
Temi, simboli e scenari di un romanzo che abbraccia il mondo
Il romanzo affronta temi intensi e universali — il trauma, la perdita, la guerra, le persecuzioni, le migrazioni, la resilienza — senza rinunciare alla poesia dei sentimenti. Gli scenari descritti, da Parigi a Baku, dal deserto del Mangystau a Milano, costruiscono un atlante emotivo dove Oriente e Occidente dialogano e si rispecchiano.
L’attenzione alla natura, al futuro sostenibile e al rapporto originario con la terra — incarnato dalla cascina di Esther e dalle visioni eco-consapevoli del 2050 — arricchisce ulteriormente la narrazione di un valore simbolico e contemporaneo.
Un esordio che lascia il segno e continua a germogliare
Semedamore è un romanzo che resta.
Resta per le sue immagini, per i suoi personaggi, per i sentimenti vividi che attraversano il tempo. E resta anche per la voce del suo autore, capace di trasformare una presentazione in un momento di comunità, di energia condivisa, di speranza collettiva.
Il viaggio di Semedamore è appena iniziato, e se — come dice Rivera — sarà davvero “supercontagioso”, allora questo esordio non segnerà solo l’inizio di una carriera, ma anche l’avvio di una storia destinata a toccare molte vite.
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