Il tema del mese: ius soli o ius sanguinis?

Il tema del mese: ius soli o ius sanguinis?

 

Uno dei temi “di moda” di questo agosto 2024, riguarda il modo di acquisire la cittadinanza italiana; che la Sinistra italiana (e frattaglie varie), non avendo molto altro da dire contro il Governo in carica, oltre all’Antifascismo di “default”, invece di occuparsi dei problemi (veri) degli italiani si occupa dei problemi (ipotetici) di persone candidate a diventare cittadini italiani (sic!).

Poi si lamentano che gli elettori non si avvicinano più alle cabine elettorali. Probabilmente l’odore che si respira nelle medesime, non è più gradito egli elettori. Chissà.

Si sa, la Sinistra, dall’alto della sua presunta superiorità morale è “sempre avanti”, come recitava una famosa pubblicità della “Standa” (catena di grandi magazzini di tempi remoti).

Ma vediamo il merito della questione. In Italia esiste lo Ius sanguinis. Cioè si diventa italiani a causa, principalmente, di una discendenza di sangue (figlio di italiani, ecc…).

In effetti, ai sensi dell’art. 4, comma 2 della Legge n. 91 del 1992, lo straniero che nasce in Italia, alla maggiore età, sceglie (entro un anno) se vuole diventare italiano. Una cosa lapalissianamente molto democratica. Quindi al momento, non si capisce dove stia il problema.

Ma si sa, la “Sinistra è avanti”, e vuole che la cittadinanza venga retrodatata alla nascita del pargolo. Si resta in attesa di concedere la cittadinanza anche ai genitori, nonni, bisonni e…trisavoli (!). Sperabilmente ancora vivi e…votanti.

Lo Ius sanguinis, oltre che in Italia, esiste (come norma principale, in ultimo dal 2002) anche, udite udite, nella vituperata Russia putiniana. Pertanto a rigore di narrativa imperante italiana, e per la proprietà transitiva, visto che in Italia vige lo Ius sanguinis, siamo tutti…putiniani?

Ma suvvia.

Lo Ius soli, invece, è imperniato sul fatto oggettivo di essere nato sul suolo di uno Stato ”X”.

Ora, guarda un po’, il principale Ius soli, portato avanti dai “suolisti”, è il “suolo”, manco a dirlo, dei famosi Stati uniti d’America. I buoni per definizione.

Negli Stati Uniti lo ius soli è sancito dal XIV emendamento della Costituzione. Chiunque nasce sul suolo statunitense, ne è automaticamente cittadino.

Ora, possibile che nessuno si domandi, come mai negli Usa, esiste lo Ius soli e non lo Ius sanguinis? Elementare Watson!

Perché le genti di tutte le etnie e specie (non popoli) che hanno invaso il territorio che ora si chiama Usa: erano niente altro che “invasori” di un “suolo” che non era il loro, ma che era dei “nativi” americani (i c.d. indiani d’America) che vi risiedevano da secoli. Applicare quindi lo Ius sanguinis alle genti che hanno invaso il “suolo” Usa, appariva ragionevolmente impresa improba. Direi impossibile. O no?

Ma la c.d. Sinistra (e frattaglie varie) si guarda bene dallo spiegare quanto, molto modestamente, mi sono permesso di illustrare a voi cortesi lettori.

A corollario, c’è da notare che lo Ius soli si applica in modo più o meno esteso anche nei paesi del Nord, Sud e Centro America, come appunto gli Stati Uniti, Canada, Messico, Argentina e Brasile. Indovinate perché? Lo capite da soli, vero?

Massimo Piccolo

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