L’ospedale può ancora chiedere il tampone o la mascherina? NO! ecco come comportarsi

Per rispondere alle molteplici richieste giunte da tutta Italia, è opportuno e doveroso informare le persone del comportamento da tenere, quando in ospedale o in altra struttura sanitaria, viene vietato l’accesso alle cure in assenza di tampone o mascherina.

Chiunque necessiti accedere in ospedale deve sapere che:

Il tampone non è obbligatorio, perché l’unica disposizione che prevedeva il tampone ma, solo perché era funzionale all’ottenimento del green pass, era prevista dall’art. 2Bis del D.L. 52/2021 convertito dalla legge 87/2021, tale articolo è stato ABROGATO dal D.L. 162/2022 convertito con modificazioni dalla legge 199/2022

https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:2021;52~art6

Inoltre l’art. 2bis prevedeva l’esonero dal tampone per i disabili e i loro accompagnatori che non hanno mai avuto tale l’obbligo.

Nell’ordinamento giuridico italiano è oggi principio pacifico che nessun trattamento sanitario può essere compiuto o proseguito in difetto del previo ed esplicito consenso manifestato dal soggetto interessato. Il diritto del malato di decidere in piena coscienza e libertà sul farsi curare da chi e come, discende dall’art. 32 della nostra Costituzione secondo il quale “Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge“.

Atteso che l’unico articolo che prevedeva il tampone era l’art. 2Bis del D.L.52/2021, ormai abrogato, oggi chiunque vi imponga il tampone per accedere in ospedale può essere denunciato penalmente e personalmente per i seguenti reati: art. 610 c.p. “Violenza Privata”; art. 328 c.p. “Rinuncia di atti d’ufficio” inoltre viola ad es. gli artt. 3 e 5 del codice deontologico, punibile con le sanzioni disciplinari previste dalla legge.

La mascherina anzi, il DPI come già spiegato nel precedente articolo non può essere imposto, perché l’ordinanza che l’ha prorogata fino al 31 dicembre 2023 è inefficace e non ha valore sui cittadini.

Ma cosa succede negli ospedali quando si prova ad entrare?

Il personale posto all’ingresso dell’ospedale con fare da buttafuori, che nemmeno al Billionaire di Briatore, la prima cosa che chiede è la mascherina e in assenza di questa vi nega l’accesso, anche al pronto soccorso o per una visita diagnostica. Viene negato l’accesso anche spiegando a questi luminari, che l’ordinanza non ha valore sui cittadini e che per DPI si intende anche un semplice fazzoletto posto sulle vie respiratorie, bocca e naso, ma questi non sentono ragione.

Cosa fare?

Posto che il personale all’ingresso della struttura ospedaliera, vi sta impedendo di usufruire di un vostro diritto che è quello alla salute, il suggerimento è di fare un video (che non potete pubblicare, ma usare soltanto come elemento di prova per una denuncia/querela e per una eventuale causa in giudizio).

Nel video avanzate le vostre richieste di accesso, rispondete adeguatamente citando i motivi di inefficacia della ordinanza e chiedete di accedere alla struttura ospedaliera. In caso di diniego, chiedete al personale ospedaliero di identificarsi mostrando il numero di tesserino/cartellino previsto per i dipendenti pubblici, con nome cognome e numero di matricola e se ancora dovessero ostacolarvi, chiamate le forze dell’ordine.

Da esperienze vissute da molti cittadini, vi informo fin da ora che le forze dell’ordine saranno inizialmente restii a presentarsi sui luoghi, quindi, insistete nella richiesta di un loro intervento.

Sopraggiunte le forze dell’ordine, questi sono in dovere di relazionare l’accaduto e di riportare le vostre dichiarazioni a verbale.

Nel caso le autorità intervenute volessero sottrarsi al loro dovere, ricordatevi che state sempre registrando un video e ciò vale come prova in giudizio, chiedete anche a loro di mostrare il tesserino/cartellino di riconoscimento, perché anche le forze dell’ordine che vengono meno ai loro doveri d’ufficio possono essere denunciati.

Se il personale sanitario o le forze dell’ordine dovessero invitarvi ad allontanarvi dalla struttura ospedaliera, potete rifiutarvi perché nessuno può negarvi l’accesso in ospedale. Potrebbero minacciarvi di interruzione di pubblico servizio, beh in verità loro stanno interrompendo un pubblico servizio negandovi un diritto, quello alla salute, tutelato costituzionalmente e preminente su eventuali reati minori che potrebbero esservi contestati.

Francesco Paolo Cinquemani

*avvocato

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