Nelle scorse settimane si è molto parlato del blocco dei veicoli diesel fino a Euro 5 in Piemonte, dove con delibera Regionale il Piemonte aveva vietato nel Comune di Torino e in altri 76 comuni circostanti la libera circolazione dei veicoli diesel fino a euro 5 dal 15 settembre al 15 aprile.
Nella delibera della Giunta Regionale 26 febbraio 2021, n. 9-2916 avente ad oggetto “le disposizioni straordinarie in materia di tutela della qualità dell’aria ad integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni, strutturali e temporanee, di cui alla D.G.R. n. 14-1996 del 25 settembre 2020, e dei vigenti protocolli operativi”, veniva richiamato il Decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” dispone che, qualora in una o più aree all’interno di zone o di agglomerati si registrino superamenti dei valori limite di qualità dell’aria, le regioni e province autonome adottino un piano che preveda le misure necessarie ad agire sulle principali sorgenti di emissione aventi influenza sulle aree di superamento per rientrare nei valori limite nei termini prescritti; il Piano regionale di qualità dell’aria (denominato “PRQA”) è stato approvato dal Consiglio regionale con DCR 25 marzo 2019, n. 364-6854, ai sensi della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 e nel rispetto del D.lgs. 155/2010.
Nell’allegato della delibera al punto 2.3. è stato riportato: “Introduzione di ulteriori limitazioni riguardanti la circolazione dei veicoli a motore Anticipo al 2023 della limitazione alla circolazione per i veicoli euro 5 diesel, prevista dall’Accordo di bacino padano”.
L’allegato della delibera introduce l’attivazione del sistema MOVE IN: “piattaforma, ad adesione volontaria, che monitora le percorrenze dei veicoli all’interno dei territori soggetti a limitazione della circolazione a fini ambientali”. Il sistema, a fronte dell’assegnazione di una soglia chilometrica annuale al momento di 9 mila Km, da poter utilizzare nelle aree soggette a limitazione del traffico per motivi ambientali, obbligando i cittadini ad un limitato uso dei veicoli privati.
“All’esaurimento dei chilometri “concessi” in funzione delle caratteristiche emissive del veicolo, lo stesso non potrà più circolare fino alla conclusione dell’annualità di riferimento. Il sistema non consente la circolazione dei veicoli in caso di attivazione delle misure temporanee di limitazione della circolazione in caso di previsione di perduranti situazioni di accumulo degli inquinanti, la soglia chilometrica annuale è stabilita nel rispetto degli obiettivi di riduzione degli inquinanti stabiliti dal PRQA”. (https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/ambiente/move-monitoraggio-dei-veicoli-inquinanti).
Adesso che abbiamo richiamato delibere e decreti legge, facciamo chiarezza:
Preliminarmente occorre richiamare la normativa europea la quale è rivolta ai costruttori dei veicoli e dei pezzi di ricambio degli stati membri, nessun obbligo o raccomandazione per i cittadini proprietari di veicoli già omologati o per le officine autorizzate alla revisione.
Il Parlamento e il Consiglio Europeo introducono il regolamento così:” Il mercato interno comprende uno spazio senza frontiere interne in cui deve essere assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali. A tal fine è stato creato un sistema comunitario globale di omologazione dei veicoli a motore, istituito dalla direttiva 70/156/CEE del Consiglio, del 6 febbraio 1970…”
“Una delle conclusioni della strategia tematica è che per raggiungere gli obiettivi di qualità dell’aria dell’UE sono necessarie ulteriori riduzioni delle emissioni provenienti dal settore dei trasporti (trasporti aerei, marittimi e terrestri), dalle famiglie e dai settori energetico, agricolo e industriale.
Il raggiungimento degli obiettivi di qualità dell’aria dell’UE richiede uno sforzo continuo per ridurre le emissioni dei veicoli. Per questo motivo l’industria dovrebbe ricevere informazioni chiare sui futuri valori limite delle emissioni. Questo è il motivo per cui questo regolamento include, oltre a Euro 5, la fase Euro 6 dei valori limite di emissione.”
OGGETTO, AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI del summenzionato REGOLAMENTO (CE) N. 715/2007 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 20 giugno 2007, all’articolo 1 dispone:
- Il presente regolamento stabilisce requisiti tecnici comuni per l’omologazione dei veicoli a motore (veicoli) e delle parti di ricambio, quali i dispositivi di ricambio di controllo dell’inquinamento, per quanto riguarda le loro emissioni.
- Inoltre, il presente regolamento stabilisce norme relative alla conformità in servizio, alla durabilità dei dispositivi di controllo dell’inquinamento, ai sistemi diagnostici di bordo (OBD), alla misurazione del consumo di carburante e all’accessibilità delle informazioni sulla riparazione e manutenzione del veicolo.
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?uri=CELEX%3A32007R0715
Ebbene il regolamento europeo è rivolto ai costruttori dei veicoli e ai pezzi di ricambio degli stati membri e non ai cittadini, altrimenti nessun veicolo potrebbe oggi superare la revisione, perché risulterebbe fuori omologazione per le caratteristiche tecniche.
In poche parole le limitazioni di inquinamento sono state pensate per le future auto e non per le auto già in circolazione, la violazione della libertà di circolazione dei cittadini è soltanto un sollazzo dei politici italiani.
Anche il Move In Piemontese è una invenzione della politica italiana, non esiste in Europa e non è l’Europa che ce lo impone o consiglia.
Il Move In è una trappola in attesa del vostro consenso, e una volta accettato difficilmente si può tornare indietro.
Il fatto che il 7 settembre il Consiglio dei Ministri abbia prorogato l’attuazione della limitazione dei veicoli diesel euro 5, non è una vittoria dei cittadini, bensì un rinvio alla prossima proposta che non sarà di 9 mila Km, ma possibilmente la prossima proposta sarà di 15 o 20 mila km, giusto per renderla più allettante ai cittadini, che a fronte di più km disponibili rispetto a quelli realmente percorsi in un anno e rispetto alla proposta iniziale di 9 mila km, accetteranno più volentieri. Sappiate però che accettato il Move In inizialmente anche di 30 mila km, nessuno vi assicura che l’anno successivo non subisca un taglio del 50% e l’anno successivo di una altro 50%, perché il vero obiettivo non è la diminuzione dell’inquinamento o la tutela dell’ambiente, ma realizzare le città di 15 minuti grazie al fatto che voi accettiate volontariamente e passivamente di limitare la vostra stessa circolazione, perché sanno che non possono imporlo attivamente.
Vorrei porre l’attenzione sull’Art. 16 della Costituzione: “Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da ragioni politiche.”
Francesco Paolo Cinquemani
*avvocato